Filosofia e significato del giardino zen e dei suoi elementi

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La filosofia di un giardino zen sta nella ricerca della pace e del benessere del corpo e della psiche, attraverso un paesaggio minimale e contenuto, ricco di elementi naturali che hanno tutti uno specifico significato.

Nel mondo caotico in cui viviamo, ritagliarsi un angolo di quiete e tranquillità, dove praticare yoga e meditazione, o semplicemente leggere un buon libro, diventa una vera e propria necessità per ritrovare se stessi.

È proprio questo il principio di un giardino zen, strettamente legato alla cultura giapponese.
Nell’intimità della natura e a contatto con l’acqua e la sabbia, la persona ha modo di contemplare l’ambiente che ha di fronte e liberare la mente dalle preoccupazioni quotidiane, dall’ansia e dallo stress psicofisico.

È una strategia di sopravvivenza per ritrovare un proprio equilibrio, intimamente legata anche ad una sana alimentazione, alla riflessione e alla musicoterapia. Per questo motivo all’interno di un giardino come questo spesso si associa la meditazione ad una musica rilassante ed evocativa in cui abbandonarsi.

Una filosofia intimista che aiuta a ritrovare il benessere

Anche se è una tendenza molto in voga negli ultimi anni in tema di arredamento di esterni e design, il giardino zen ha delle origini antichissime che affondano le basi nella storia e nella cultura.
Non ha senso realizzare un giardino come questo se non si è a conoscenza della profonda filosofia che lo caratterizza.

Prima di tutto è necessario sapere cosa vuol dire la parola Zen che in giapponese ha tre significati e rimanda alle azioni del pensare, del riflettere e del meditare. Si tratta quindi di una metodologia del pensiero applicabile a tutte le persone, senza distinzione di religione, fede e classe sociale.
Questo senso di comunanza e partecipazione è tra i capisaldi della filosofia Zen che si prefigge di aiutare l’individuo a ritrovare la propria profonda serenità attraverso la semplicità e un approccio pratico, pulito e concreto con la realtà. In pratica, si tratta di compiere un cammino di liberazione dalle infrastrutture, dai condizionamenti e dai pregiudizi imposti dalla società.

Il ruolo fondamentale del Buddha

Alleggerirsi dalle imposizioni e liberarsi dai preconcetti è il primo passo per riscoprire la propria spiritualità interiore, proprio come fece il Buddha dopo la sua illuminazione, riscoprendo la semplicità della vita con un approccio spontaneo alle piccole ricchezze che ci circondano, come la natura, lo scorrere dell’acqua, il profumo dei fiori, il colore di un tramonto.
La metodologia di pensiero e lo spirito Zen ci insegnano a ricominciare a vivere nel presente, hic et nunc, nel qui ed ora, senza aggrapparsi al passato o affidarsi in modo ansioso al futuro.

La profonda differenza con il pensiero occidentale

L’appassionato di botanica e giardinaggio che ha deciso di realizzare un giardino Zen e sta scoprendo la cultura che sta dietro a questa tipologia di ambiente, capirà quanto la sua essenza è lontana dal tradizionale pensiero occidentale.

La mente umana si può distinguere in due parti, quella razionale e scientifica e quella emotiva, più profonda e intima, intuitiva e capace di veicolare le emozioni e gestire la propria sfera psichica.
Questa parte della nostra mente, nella cultura orientale, è strettamente legata ai sentimenti e alle sensazioni, al cuore e in un qualche modo all’irrazionalità che conduce alla fantasia, alla creatività e all’immaginazione.

La nostra sfera più emotiva vive grazie ad un flusso energetico, ad un’aura che ci abbraccia nella nostra esistenza come un alone di luce fortissima che però noi non vediamo. È questo il filtro che abbiamo verso la realtà circostante, quel canale che ci permette di relazionarci con gli affetti e le vicissitudini della vita, gioie e dolori. Se l’aura si strappa, subiamo una perdita della nostra energia positiva, del flusso vitale che ci pervade, ed entra la negatività, l’ansia e il turbamento.

È chiaro come questa visione sia lontana anni luce dal concetto occidentale in cui tutto è quantificabile e misurabile, statico e distaccato tra noi e il mondo circostante.

Nella cultura orientale, invece, tutto è in perfetto equilibrio e si percepisce una totale armonia tra macro e micro cosmo, tra l’uomo e la natura che vivono in perfetta simbiosi: è proprio questa la filosofia del giardino zen, un angolo di paradiso in cui fondersi con la realtà circostante.

Il significato degli elementi naturali

Gli elementi naturali del giardino zen giocano un ruolo di assoluta importanza.
Ad esempio, l’acqua rappresenta la vita e si può trovare sotto forma di fontanelle e cascate.
Il rumore dell’acqua che si infrange sulle rocce è un vero e proprio suono melodioso, un tintinnio che aiuta la persona a rilassarsi e abbandonarsi al piacere della natura.

Tante fontanelle e tanti piccoli stagni di acqua pulita e cristallina rappresentano anche ricchezza e fortuna economica, ma bisogna fare attenzione a non eccedere nel numero perché potrebbero significare anche lacrime e preoccupazioni.

Le righe sulla sabbia, invece, rappresentano l’armonia di un percorso di vita sereno.

Alberi e staccionate di legno servono a proteggere l’abitazione dalla sfortuna e dalle forze malvagie, mentre il terreno ondulato sta a significare la presenza di un drago portafortuna.

Un’ultima curiosità: un giardino zen armonioso e felice non deve avere piante spinose, simbolo del malaugurio.

 

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