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Caratteristiche e coltivazione della Azzeruoli
L’Azzeruolo che viene chiamato scientificamente Crataegus azarolus, non è altro che una pianta perenne appartenete a quella che è famiglia delle Rosaceae. Le sue origini la collocano prevalentemente nelle zone dell’Asia Minore e anche del Nord Africa, che poi in un secondo momento è stata diffusa dall’uomo su tutta la costa mediterranea permettendole così di potersi espandere anche in Europa. Nello stivale viene coltivata da nord a sud sopratutto Sicilia Emilia-Romagna Piemonte e Lombardia.
Caratteristiche
Questa pianta si presenta come un piccolo alberello anche se le sue potenzialità possono portarla a crescere fino a 10 metri di altezza.
Dispone di una fitta rete di radici che scendono anche in profondità nel terreno, i suoi rami nella maggior parte dei casi sono leggermente frastagliati e prevalentemente un pò spinosi, dispongono di una corteccia in alcuni punti screpolata quasi polverosa di un colore grigio che va nel verdastro.
Durante i suoi primi anni di vita si presenta con una chioma di forma piramidale che andrà ad arrotondarsi con il passare del tempo.
Le sue bellissime foglie assumono un colore verde brillante, godono di una simpatica forma ovale dove alla base è semplicemente divisa in tre o cinque lobi integri o dentati con picciolo piccolo e ricoperto da una peluria soave quasi invisibile.
Ma il vero colpo di scena avviene in autunno quando le foglie, prima della classica caduta, acquisiscono una colorazione dettata da un giallo carico che le rende particolarmente decorative e piacevoli alla vista.
I fiori sono adunati in tanti piccoli mazzetti detti corimbo ed ognuno di essi ha una conformazione di circa una ventina di fiorellini, i quali a loro volta hanno una corolla di ben cinque petali di forma arrotondata e colore bianco.
Di firma sferica sono i suoi frutti che sono chiamati da tutti azzeruole.
Da Agosto ad Ottobre si da inizio della maturazione, dove si può assistere ad una lenta colorazione che si avvicina al giallo, che in un secondo momento quando avverrà la maturazione diventeranno arancioni rosso o bianco crema. Il frutto ha un sapore molto simile a quello delle più conosciute nespole, ha una polpa molto succosa dal sapore zuccherino ed aromatico. Il frutto riesce a contenere due tre semini racchiusi in involucri legnosi e molto duri.
La tanto attesa fioritura dell’azzeruolo arriva verso la primavera inoltrata ossia da fine aprile ai primi 10 giorni di maggio.
Coltivazione e raccolta
Per una buona coltivazione la prima cosa di cui bisogna tener conto è l’esposizione.
Nel caso dell’ Azzeruolo non è un segreto ormai che vista la sua robustezza è una pianta che si adatta facilmente a diverse condizioni climatiche e trova particolare agio in luoghi semi ombreggiati, anche se c’è da dire che per favorire un’ottima fioritura ed ottenere dei frutti eccezionali bisogna collocare questa pianta sotto il sole diretto. La sua coltivazione può avvenire in tutto lo stivale in quanto l’Azzeruolo riesce a sopportare sia il caldo afoso che gli inverni rigidi del nostro paese.
Anche per quanto riguarda la tipologia di terreno da utilizzare, l’azzeruolo ha davvero poche pretese purché ci sia in buon drenaggio, anche se fondamentalmente è una pianta alla quale basterebbe solo l’acqua piovana va comunque irrigata sopratutto nei periodi molto caldi che coincidono con la fioritura e la maturazione dei frutti in modo da non farli cadere o bruciare.
In molti, vista l’elevata robustezza della pianta, credono che una concimazione sia superflua invece, essa necessita di concimazioni azotate ricche di stallatico maturo prima della fine dell’inverno. Durante il periodo di fioritura l’ideale è utilizzare dei concimi che hanno un lento rilascio che godono di una ricca composizione di fosforo e potassio.
Anche la moltiplicazione dell’Azzeruolo non è poi così difficile, si può decidere di agire per seme o mediante innesto, vale a dire per via agamica.
Ovviamente la moltiplicazione per seme avviene tramite la semina che deve essere effettuata con l’uso di semi freschi, ripulendoli da sostanze organiche presenti e piantandoli ad una distanza minima di 25 centimetri in un terriccio mescolato a terreno da giardino. Il semenzaio va custodito in un luogo che gode di bassa temperatura ed umidità. Durante il periodo primaverile le nuove piantine potranno essere tranquillamente messe a dimora definitivamente. Viste le variabili genetiche vi saranno piantine che avranno una crescita molto lenta e daranno i frutti solo dopo qualche annetto di vita, ciò dipende anche dal fatto che non saranno mai uguali a quella che è la pianta madre.
Per avere un buon successo con questa pianta è consigliabile avviare una moltiplicazione tramite innesto
utilizzando quelli che ad occhio sono i di rami più forti e vigorosi. Ad oggi come portainnesto viene usato nella maggior parte dei casi il Biancospino sopratutto per la sua incredibile resistenza ai parassiti. Un acceleratore valido per la crescita delle piante di azzeruolo è il portainnesto melo cotogno. Quando si ha a disposizione una buona pianta che soddisfa in pieno le proprie esigenze è sempre consigliabile la moltiplicazione tramite innesto in quanto questa tecnica riesce a far mantenere le caratteristiche della pianta madre.
E’ sempre consigliabile mettere a dimora questa pianta durante il periodo estivo verso l’ultima decade di luglio ma per chi comunque ha altre esigenze si raccomanda di non oltrepassare il mese di Ottobre, in questo modo verranno evitati danni alle radici causati dal freddo.
Quando si procede con la messa a dimora ovviamente bisogna scavare delle buche che obbligatoriamente dovranno avere delle dimensioni specifiche in base alle dimensioni del pane di terra che avvolge le radici, di fatto esse dovranno essere grandi il doppio. Nel caso in cui bisogna mettere a dimora più piante si deve rispettare una distanza minima di quattro metri tra una e l’altra.
Per quanto riguarda la potatura essa va fatta durante primi anni dalla messa a dimora, il tutto per donare alla chioma della pianta una certa uniformità. In un secondo momento precisamente nel periodo estivo o autunnale per agevolare la crescita dei frutti e la formazione delle gemme a frutto vanno potate solo le cimette.
Durante i primi dieci giorni di Agosto fino ad arrivare a settembre inoltrato è possibile procedere con la tanto attesa raccolta dei frutti, caratterizzata dal colore intenso della buccia dei frutti. Sotto un aspetto commerciale invece la raccolta avviene prematuramente ed i frutti vengono fatti maturare adagiandoli sulla paglia, come avviene anche per le mele, conservandoli poi ad una temperatura di cinque gradi o poco meno.
L’azzeruolo è una pianta eccezionale sotto ogni punto di vista che riesce a produrre un frutto eccellente che gode anche di elevate proprietà medicinali, il tutto accompagnato da una particolare bellezza sfruttabile a scopo ornamentale.
Una pianta che abbraccia qualsiasi tipologia di giardino si disponga che sfoggia tutta la sua bellezza dalla primavera all’autunno, vale a dire dalla fioritura alla fruttificazione. Infatti non è raro vedere questa pianta in giardini lussuriosi e caratteristici
A differenza di molte altre piante fruttifere basta anche coltivare un esemplare, magari anche in un angolo di giardino per godere di una soddisfacente ed abbondante produzione.
I frutti sono squisiti se gustati appena colti magari proprio nelle prime ore del mattino, ma se conservati in un luogo buio ed asciutto possono essere consumati durate tutto l’anno fino ad esaurimento scorte.
Il frutto ha sicuramente un grande effetto dissetante oltre ad avere molteplici proprietà benefiche per il corpo umano, esso è diuretico e ipotensivo , ciò è dovuto anche grazie alla presenza di pro vitamina A.
Da non sottovalutare anche le sue grandi potenzialità in ambito culinario, essendo fin dai tempi antichi parte di alcune tra le più famose ricette della tradizione contadina, buonissime sono le confetture e le marmellate con le quali è possibile creare squisite torte e crostate.
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Diffusi in Europa meridionale, Asia Minore e Nordafrica, gli azzeruoli si incontrano anche in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia. Sono alberelli di non più di 4 metri d’altezza, con una chioma espansa, irregolare, non molto densa e un tronco diritto o un po’ sinuoso, non di rado a portamento cespuglioso. I fiori sono bianchi e presentano due stili centrali e stami di colore rosso-violaceo. Il frutto è un pomo globoso, nelle piante selvatiche non più largo di 2 cm, fino a 4 cm nelle varietà coltivate, è una specie che predilige i pendii collinari in buona esposizione, in particolare nella fascia climatica della roverella e del leccio, con substrato argilloso o calcareo.