Bonus facciate 2020: cos’è, come funziona, a chi spetta

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Finalizzato a interventi di ristrutturazione della facciata esterna degli edifici, il bonus facciata 2020 consiste in una serie di agevolazioni fiscali che consentono un notevole rientro economico per chi decide di eseguire lavori di questo genere.

Cos’é il bonus facciata 2020

Introdotta con l’ultima Legge di Bilancio, il bonus facciata è una normativa che prevede un credito fiscale pari al 90% delle spese globali sostenute per il rifacimento della facciata dell’edificio, per un condominio oppure per una singola abitazione.

Si tratta di una novità che ha riscosso fin da subito notevoli consensi da parte dei proprietari di immobili oltre che tra gli addetti ai lavori in quanto ha consentito una notevole ripresa economica nel settore degli interventi edilizi.

Il bonus inoltre è andato a completare tutta la serie di agevolazioni sulla casa che offrono l’opportunità di effettuare opere di manutenzione e di ristrutturazione beneficiando di incentivi pubblici ottenibili direttamente nella dichiarazione dei redditi sotto forma di credito d’imposta.

Con la Circolare 2/2020 l’Agenzia delle Entrate ha reso pubbliche tutte le normative inerenti a queste agevolazioni che, dal 25 marzo di quest’anno, sono visionabili anche su un nuovo sito creato da Enea (detrazionifiscali.enea.it).

Gli incentivi fiscali concessi dal bonus facciate 2020 riguardano praticamente tutti i tipi di immobile, sia privato (villetta, villa oppure abitazione singola di vario genere) che condiviso (condominio).

Le zone di localizzazione degli edifici possono essere piccoli comuni oppure grandi aree cittadine, in zone centrali e periferiche, con la finalità di rendere più bello l’aspetto dei contesti urbani.

Gli obiettivi da raggiungere riguardano vari aspetti del settore edilizio, come incentivare la cura degli immobili per promuovere la riqualificazione del patrimonio architettonico; potenziare il risparmio energetico nell’ottica di un basso impatto ambientale e offrire un nuovo volto alle città.

Grazie al rifacimento delle facciate, infatti, si possono ottenere effetti immediati sul decoro dei palazzi di centri storici, migliorandone non soltanto l’aspetto estetico, ma anche quello relativo alla sicurezza.

Oltre a questi interessanti incentivi economici, lo Stato ha deciso anche di prorogare al 2020 i bonus fiscali pre-esistenti, allo scopo di consentire un miglioramento globale dei centri urbani.

Bisogna comunque ricordare che le facilitazioni si riferiscono unicamente al restauro oppure al recupero delle facciate esterne di edifici già esistenti, o anche su parti di essi, ma non spettano invece a interventi realizzati in fase di costruzione di immobili.

A cosa serve il bonus facciata e chi può richiederlo

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo bonus non si riferisce unicamente a interventi da effettuare sulla facciata, ma anche su altre parti esterne dell’immobile, sempre e comunque collegate al miglioramento del suo aspetto estetico.

Sono quindi compresi tutti i lavori realizzati per il consolidamento della facciata, tra cui anche la semplice tinteggiatura e pulitura delle pareti esterne.

Inoltre vengono autorizzati gli interventi su terrazze e balconi (purché localizzati in posizione esterna dell’immobile), su ornamenti, decori e fregi.

Beneficiano delle detrazioni fiscali tutti i lavori su pluviali e grondaie, comprese le cornici e i parapetti ancorati al tetto oppure alla parete.

Nella valutazione globale delle agevolazioni vengono calcolate anche le spese collegate al montaggio dei ponteggi, allo smaltimento dei materiali di rifiuto, all’imposta di bollo e all’IVA e alla tassa di occupazione del suolo pubblico.

Si può dire che il bonus facciata 2020 serva dunque per migliorare la struttura degli edifici, rivalutando in tal modo l’aspetto estetico dei contesti urbani, per incentivare il risparmio energetico e per favorire le attività economiche del settore edilizio.

È risaputo come l’aspetto dei centri cittadini dipenda in massimo grado dallo stato dei singoli edifici che molto spesso si trovano in una condizione d’incuria come conseguenza del mancato accordo tra condomini sulla necessità di ristrutturare gli immobili.

Il fattore economico rappresenta infatti la causa principale della trascuratezza dei palazzi e delle abitazioni civili.

La possibilità di intervenire strutturalmente mediante l’applicazione del cappotto (sia esterno che interno) e la sostituzione di infissi vecchi con altri “a tenuta” e dotati di vetri-camera (che viene prevista soltanto in alcuni contesti) garantisce un effettivo risparmio energetico che da un lato offre reali vantaggi economici e d’altro lato contribuisce a limitare l’impatto ambientale.

Ultimo, ma non meno importante, aspetto relativo al bonus casa 2020 è quello che riguarda la ripresa economica di un settore, come quello edilizio, che da tempo si trova in crisi.

Si può quindi affermare che questi incentivi servano sotto molteplici punti di vista e siano in grado di offrire un valido supporto.

Cosa stabilisce se una facciata può avere la detrazione

Per avere diritto alle detrazioni fiscali, la facciata dell’edificio deve essere ubicata in determinate zone, che sono la “A” e la “B” indicate nel decreto ministeriale dei Lavori Pubblici (1444/1968).

In generale le facciate devono fare parte di edifici che rivestono carattere artistico, storico oppure di particolare pregio ambientale.

Qualsiasi facciata può rientrare a pieno titolo nel bonus 2020 a patto che appartenga a un edificio già esistente ovvero che deve subire interventi di ristrutturazione e non di costruzione ex-novo.

Come accennato, la facciata deve appartenere a un immobile posizionato nella zona A oppure B, definita come “di completamento” rispetto alla precedente.

Come funziona il bonus facciata 2020

Gli sgravi fiscali previsti dal bonus facciata 2020 riguardano l’Irpef relativo alle ristrutturazioni esterne effettuate dal 1 gennaio 2020, con rifacimento della parte esterna dell’immobile.

Le opere di recupero e di ristrutturazione degli edifici consentono di ricevere un rientro pari al 90% della cifra spesa, che viene riconosciuta come credito d’imposta nella denuncia dei redditi.

Queste facilitazioni non prevedono un tetto massimo in quanto le detrazioni si possono ottenere sull’ammontare totale dell’esborso per i lavori, tenendo anche conto che non è previsto alcun vincolo sul genere di lavori da eseguire, che possono riguardare opere di manutenzione ordinaria o straordinaria.

Quanta detrazione c’é con il bonus facciate

Come accennato, la detrazione relativa al bonus facciate 2020 è pari al 90% delle spese sostenute, una cifra che viene restituita da parte dell’Agenzia delle Entrate ripartendola in 10 quote annuali e costanti.

La loro restituzione deve essere richiesta nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta fino al 31 dicembre 2020, e nei nove periodi d’imposta successivi fino al raggiungimento della quota lorda.

Con il bonus facciate non esiste limite di spesa nè di detrazione e quindi è possibile sostenere anche spese ingenti purché riconducibili alla normativa del decreto relativo.

Per quanto riguarda i lavori di rifacimento della facciata che riguardano anche l’aspetto termico oppure interessano una quota superiore al 10% dell’intonaco, sono previste delle quote di detrazione leggermente inferiori e riportate nell’allegato B della normativa.

Pertanto il computo totale delle quote detraibili con il bonus, che vanno a fare parte delle dieci rate previste dall’Agenzia delle Entrate, deve essere calcolato tenendo conto di numerose variabili riportate nella documentazione del bonus stesso.

Bisogna ricordare che, per poter usufruire della detrazione del 90%, è necessario effettuare tutti i pagamenti mediante bonifico bancario o postale, da cui sia evidenziabile la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario oppure il numero di partita IVA se si tratta di una ditta.

È prevista la comunicazione all’ENEA per quanto riguarda gli interventi di efficienza energetica, che deve essere effettuata entro novanta giorni dalla fine dei lavori.

Come richiedere il bonus facciate 2020

Per richiedere il bonus facciate 2020 è necessario esibire tutte le fatture inerenti agli interventi effettuati, con le relative ricevute dei bonifici bancari.

Viene richiesta anche la presentazione della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, con la data dell’inizio dei lavori e la certificazione che essi rientrano tra quelli agevolabili.

Per ottenere lo sgravio fiscale è necessario inoltre presentare una copia della domanda di accatastamento, completa di ricevute dei tributi locali sugli immobili.

Qualora gli interventi vengano effettuati su abitazioni condominiali è indispensabile presentare la delibera di assemblea nella quale è stata approvata l’esecuzione degli interventi, oltre alla tabella millesimale della ripartizione delle spese.

Come accennato, per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica, bisogna allegare la copia della certificazione inviata all’ENEA; nella dichiarazione dei redditi è indispensabile segnalare i dati identificativi dell’immobile, che comprovino il suo reale stato di possesso.

L’iter burocratico per ottenere il rimborso delle spese effettuate per la ristrutturazione e la riqualificazione degli edifici deve essere eseguito in maniera scrupolosa, dato che il numero dei documenti richiesti è piuttosto elevato e che una qualsiasi omissione potrebbe costringere l’Agenzia delle Entrate a bocciare la richiesta di rimborso.

Possono usufruire della detrazione fiscale tutti i contribuenti più o meno residenti nel territorio dello Stato che pagano l’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche).

Inoltre essi devono essere proprietari dell’immobile o titolari dei diritti reali sull’immobile stesso in quanto soltanto loro possono richiedere il rimborso all’Agenzia delle Entrate.

Sono in grado inoltre di beneficiare del bonus facciate 2020 anche i nudi proprietari degli edifici, oltre che i soci di cooperative o gli imprenditori individuali soltanto in alcuni casi riportati dal decreto di legge.

Possono richiedere lo sgravio fiscale per il rifacimento delle facciate sia i proprietari di singole unità abitative (villette unifamiliari o bifamiliari) sia amministratori di condominio, a patto che siano in possesso di una delibera di assemblea che certifichi come la maggioranza dei condomini abbia approvato tale decisione.

Secondo quanto esposto dalla normativa di questo bonus, esiste la possibilità di cumulare i nuovi benefici (legge sul bilancio 2020) con quelli già esistenti ed emanati in precedenza dall’Agenzia delle Entrate.

Il contribuente pertanto può avvalersi di una serie di agevolazioni che devono essere richieste sempre tramite la modulistica della dichiarazione dei redditi, insieme ai documenti sopra elencati.

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