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Si dice che passeggiare in un giardino all’inglese sia una delle esperienze più emozionanti ed uniche nel suo genere. Ampi e irregolari spazi, con paesaggi diversi che si accostano tra di loro e si susseguono suscitando le sensazioni di chi ha la fortuna di visitarlo. Fitti boschi, segrete grotte, alti arbusti e fiori profumati questi sono gli ingredienti per creare un luogo incantato, proprio come è un giardino inglese.
Gli enormi spazi che richiede non devono essere in alcun modo delimitati, deve essere possibile vedere a colpo d’occhio l’intero territori, nonostante la morfologia debba garantire luoghi nascosti, quindi niente siepi o recinzioni di alcun tipo, si vuole rispettare l’irregolarità delle coltivazioni autoctone, tutto questo con lo scopo di incentivare l’esplorazione, si evolve nel tentativo di stimolare l’effetto sorpresa.
Angoli remoti, una folta vegetazione, zone di relax protette ed incontaminate, percorsi intrigati e dislivelli, queste sono le caratteristiche che contraddistinguono questo tipo di giardino da quello all’italiana che invece da un senso di ordine e di uno spazio geometricamente studiato e suddiviso.
Passeri, scoiattoli e la fauna locale trova la giusta protezione grazie a pergolati e roseti fioriti, uno stagno naturale o un laghetto artificiale completeranno un’ambientazione quasi fiabesca, dove da un momento all’altro ti aspetti di incontrare ninfe e folletti, a volte riprodotti in statue di pietra.
Ma descrivere un giardino inglese non è semplice come può sembrare, è molto più articolato e particolareggiato, può sembrare che tutto debba essere come natura lo fa, in realtà è frutto di uno specifico studio, di seguito cercheremo di darvene un’idea che sia quanto più possibile completa.
Indice argomenti:
Storia del giardini inglesi, dalle origini ai giorni nostri
I primi giardino all’inglese si sono avuti sotto lo spunto dei conquistatori romani nel I sec d.C., quando hanno avuto la loro fortuna, grazie alla poca attenzione di questo popolo votato alla guerra per il giardinaggio.
Fu nel Medio Evo che rivede il suo utilizzo soprattutto nei castelli e nei monasteri, dove i giardini erano distese erbose non particolarmente ampie, che lasciavano la vista libera anche sull’ambiente circostante.
Nei periodi successivi con le grande dinastie le mode cambiarono, i Tudors diedero al giardino un aspetto italiano seguendo la geometria della residenza, mentre gli Stuart sopperirono alla moda francese.
I giardini di tipo inglesi videro il loro prepotente ritorno in auge solo nel XVIII sec, conosciuto anche come giardini paesaggistici per via del loro ispirarsi all’arte e di lasciare libero spazio al naturale svilupparsi della vegetazione selvaggia, la mano dell’uomo deve essere quasi del tutto invisibile, impercettibile.
La sua nascita si è avuta ovviamente in Gran Bretagna, ma non ne sono mancati esempi anche in Italia come quello della Reggia di Caserta, quello di Palermo oppure la Villa Reale di Monza.
Uno dei suoi più grandi estimatori fu il mecenate Lord Burlington e lo stile fu rivisto da William Kent e Charles Bridgeman designer che studiarono l’aspetto dei giardini di molte delle personalità di spicco del periodo.
Sotto la spinta del Romanticismo, corrente culturale che prese posto in tutte le arti, dalla musica, alla pittura, fino alla letteratura, questo tipo di architettura dei giardini si fece spazio, perché in lei era innata l’attenzione che si pone sul lato emotivo dell’uomo.
Il giardino non è più segno della potenza umana che riesce a comandare e avere la meglio sulla natura, bensì ora sono le emozioni che devono trovare il loro libero sfogo, recuperando il lato più sentimentale dell’essere umano.
Il giardino dovrà riuscire a simulare nel migliore dei modi la varietà della natura incolta, le emozioni contrapposte dovranno equilibrarsi in questo ambiente naturale. Ecco che c’è lo spazio per lo stupore, per la gioia, ma anche per la malinconia e la quiete.
Nel 1763 i nobili francesi furono in grado di viaggiare ed andare in Inghilterra, fu così che questa concezione di giardino fu adattata anche alle esigenze del resto d’Europa e soprattutto in Francia i giardini divennero di facile manutenzione e scarsa necessità dei giardinieri.
In epoca Vittoriana ci fu un’evoluzione dei giardini all’inglese, con l’introduzione di piante nate in serra che danno un tocco di colore alla distesa verde caratteristica di questi spazi.
Se in questa epoca molte aree verde vennero destinate alla diffusione della cultura nelle massa, durante e dopo il periodo dell’industralizzazione molti spazi verdi vennero integrati nel tessuto urbano per dar luogo a passeggiate e sentieri che caratterizzavano le città dove un numero sempre maggiore di fabbriche prendeva posto.
Fu Gertrude Jekyll uno dei giardinieri più influenti in questo ambito a vedere il giardino come un tutt’uno con la casa, non qualcosa di esterno e che va in qualche modo a rivedere l’architettura della costruzione.
Caratteristiche del giardino all’inglese e come realizzare un progetto
Come già detto in precedenza il giardino inglese ha l’intento di simulare la natura selvaggia e il suo crescere e dirompere senza alcun tipo di barriera.
Vedremo dunque di seguito quali sono i tratti distintivi di uno spazio di questo genere.
Gestione dello spazio
L’area destinata è caratterizzata da forme morbide e libere contraddistinte dalla convivenza tra elementi naturali e artificiali come grotte e ruscelli. Il luogo ha per scelta un aspetto selvaggio, ma mai disordinato o trascurato, non viene guidato nel seguire specifiche forme geometriche e non viene rilegato al rispetto di determinati canoni architettonici.
La sua struttura può includere prati ondulati che seguo l’andamento di leggere colline circondate da piccoli boschi dove trovano la loro naturale collocazione alberi ed elementi di architettura pittoresca, come rovine gotiche, antichi cancelli, muretti in pietra.
Il giardino inglese nel suo evolversi ha il difficile compito di ampliare la bellezza naturale e l’alternarsi delle colorazioni proprie dello scorrere delle stagioni, la casa viene avvolta da un senso di selvaggia sensualità, non è un accessorio ma qualcosa che la completa e le da forma.
La vegetazione
Sembra che nei giardini inglesi tutto si accosti in modo un po’ casuale, che non ci sia un vero e proprio disegno di come debba essere, ma in realtà è completamente l’opposto, infatti l’ambiente è oltremodo studiato per avere accostamenti di coltivazioni e di colori che sono tutt’altro che casuali e lasciati al caso.
Un insieme di piccoli paesaggi trova la sua naturale integrazione in questo ambiente naturale senza però rendere tutto visibile a prima occhiata. Si lascia al visitatore esplorare e scoprire passo dopo passo la natura che lo circonda.
Per tutto quello che abbiamo fin qui descritto, nel giardino all’inglese sicuramente non troverete siepi e cespugli con lo scopo di delimitare un perimetro, ma ci saranno per completare le ambientazioni dei boschetti che circonda la proprietà.
Gli alberi sono alti e maestosi raccolti in gruppo o isolati, con le foglie caduche per seguire il naturale alternarsi delle stagioni,con i colori e le ambientazioni che le contraddistinguono.
I fiori che danno vita alle aiuole che fanno da bordo a dei sinuosi vialetti, oppure si scolpiscono in strutture ornamentali quali archetti e tunnel, conferendo un maggiore tocco di colore e di mistero all’ambiente.
In genere le piante vengono disposte nella dislocazione di 3 livelli, con in primo piano le piante basse, una fascia di erbe e fiori di metà altezza e infine delle specie vegetali di alta statura, cioè gli arbusti di cui abbiamo in precedenza parlato.
Elementi architettonici
Arriviamo così a parlare del laghetto artificiale o dello stagno, cuore di acqua di questa distesa di fiori arbusti e pratini ben curati. Un elemento fondamentale contornato da sentieri e stradine che si snodano lungo tutto il giardino senza delimitare in modo geometrico gli spazi.
Il percorso sarà ricco di false grotte e cascate, il tutto completato dalla fauna caratteristica del posto che darà alla residenza l’aspetto più di una riserva che di una vera e propria abitazione. Uccelli, scoiattoli e rane trovano il loro naturale habitat in questi luoghi verdi e illimitati.
Nei parchi di dimensioni maggiori non è difficile inoltre imbattersi in piccoli edifici come riproduzioni di templi classici, padiglioni arabi o torrioni medievali, in alcuni casi addirittura delle riproduzioni di costruzioni in rovina.
Come realizzare un progetto di giardino inglese
Per tutto quello che abbiamo fin’ora descritto, per dare libero sfogo al suo intendo di invogliare l’esplorazione da parte dell’uomo, è evidente che per dar vita a un giardino inglese c’è bisogno di ampi spazi che possono ospitare in modo naturale angoli apparentemente nascosti e una rigogliosa vegetazione che si articola in un dedalo di specie diverse.
Ad ogni modo, se disponete di spazi ridotti non lasciatevi scoraggiare, basta affidarsi a mani sapienti e dare sfogo alla creatività per riuscire a rendere avventurosi anche zone prive di un’ampia estensione.
Innanzitutto lo spazio a disposizione va studiato in funzione di ciò che è già presente nell’area, come cespugli e rocce ammassate e creare almeno un paio di percorsi possibili da intraprendere, lasciando all’emotività la possibile scelta su quale seguire.
Un progetto dovrà prevedere la suddivisione delle zone a seconda della vegetazione che si decide di innestare, in modo da dare una sorta di suddivisione tematica alle aree che si alterneranno durante l’esplorazione, creare delle nicchie di vegetazione che proteggeranno delle costruzioni in pietra come fontane, abbeveratoi e panche utili per godersi la tranquillità e l’emotività del posto.
Parte dello spazio a disposizione dovrà essere utilizzato per il prato, cespugli ed aiuole di fiori profumati e colorati. Le siepi qualora presenti, verranno lasciate quanto il più possibile nel loro aspetto naturale, i muri di cinta coperti da suggestivi strati di piante rampicanti.
La varietà delle piante che sceglierete avrà il compito di creare delle aree tematiche, come ad esempio alberi con grandi fronde che possono favorire la lettura, oppure una zona fiorita che stimola la vista e l’olfatto.
Da ricordare l’importanza del laghetto, molto semplice da fare, vi basterà fare una buca non molto profonda ma abbastanza ampia, posarvi un telo impermeabile o una vasca e infine riempirlo d’acqua. Il perimetro dovrà essere contraddistinto da sassi e cocci di varie dimensioni, mazzetti di fiori e in acqua potrete decidere di optare per piante galleggianti.
Infine non dimenticate le strutture in pietra come le panche o un gazebo per il vostro angolo di relax, piccole fontane a vasca, statue di ninfe o creature del bosco.
Cura e manutenzione
A primo impatto può non sembrare, ma un giardino all’inglese ha un equilibrio che non è facile da mantenere, in se delicato e complesso. Il suo essere naturalmente libero, non vuol dire che non abbia bisogno di manutenzione ed accortezze per il mantenimento delle sue caratteristiche peculiari.
Occorre tener cura delle piante e dei loro naturali cicli di vita, quelle che hanno una durata più breve occorre tenerle d’occhio e sostituirle periodicamente, per non far avere al giardino un aspetto non curato o peggio ancora abbandonato a se stesso.
L’ambiente va conservato libero e incantevole, ben curate le zone dove è possibile sostare e ristorarsi, le piante tenute sempre al massimo del loro potenziale.
Quindi l’aspetto non curato e selvaggio rimane solo apparente in un giardino dove in realtà nulla è lasciato al caso e alla trascuratezza.
Fiori e piante tipici di un giardino all’inglese
Il giardino inglese come abbiamo detto è caratterizzato dalla presenza di molte piante di diversa tipologia e tanti fiori. Accantonate le sempreverdi che non darebbero l’aspetto caratteristico a questo ambiente, di preferiscono alberi con foglie caduche e fiori colorati, che a primavera sbocciano per dar luogo a un caleidoscopio di colori diversi.
Per quanto riguarda i fiori, privilegiare nella scelta quelli profumati come la lavanda, devono essere piantati uno vicino all’altro a formare una massa colorata ed indistinta, inoltre piante aromatiche, alberi da frutto e rampicanti come ornamento.
Per decorare le vostra mura scegliete delle rose rampicanti piuttosto che l’edera, il caprifoglio o le clematidi, per dare quel tocco insieme romantico e suggestivo.
Per archetti e decorazioni ottima alleate è la vite americana che in autunno colorerà tutto con le sue caratteristiche tonalità rosse.
Ogni primavera dovrete fare i conti con le erbacce che autonomamente dissemineranno il terreno ed invaderanno le zone dove avrete piantato: il malvone o meglio conosciuta come Alcea Rossa che spicca in alto con i suoi colori accesi, l’Aquilea che ogni anno vi regalerà colorazioni diverse a seconda degli incroci che ne nasceranno e il pisello odoroso, colorato e profumato.
Non dimenticate le piante da orto con le loro tipiche colorazioni, il viola delle melanzane, il profumo del rosmarino, messi in grandi vasche di pietra e i pomodori a grappolo con le sceniche capanne per sostenerli nella loro crescita e maturazione.
Esempi di giardini inglesi famosi
Molti gli esempi di giardini inglesi disseminati sul territorio Britannico in primis, ma anche in Italia e nel resto d’Europa.
Primo fra tutti è impossibile non citare il Royal Garden di Bukingham Palace, teatro delle lunghe passeggiate reali e delle storiche cacce alla volpe tanto comuni in Inghilterra soprattutto tra i reali al comando.
Chatsworth House con fantastici giochi d’acqua, lunghi sentieri, folti e misteriosi boschi, prati immensi. Questo giardino salta agli onori della cronaca per le lunghe passeggiate che permette e la possibilità di ammirare degli esemplari di daini.
Organic Kitchen Garden che si trova nei suggestivi scenari di Audley End House, famoso per i suoi alberi da frutto, meli, peri, prugni, peschi, che in primavera con la fioritura tingono il giardino di colori che lasciano senza fiato e danno all’ambiente un tocco romantico e quasi fiabesco.
Alnwick con le cascate e i giochi d’acqua che gli conferiscono uno stile contemporaneo, è uno dei giardini inglesi più visitati e conosciuti. Muschio e rose contraddistinguo la sua vegetazione, tanto che molti ibridi di questo fiore sono nati e vengono coltivati proprio nell’orto botanico che gli fa da appendice.
Come accennato ad inizio paragrafo anche in Italia sono molto comuni questi giardini dalle particolari sembianze, ne sono esempio quello di Palermo, progettato dall’architetto Giovan Battista Filippo nel 1851. Diviso in due parti il Parterre e il bosco, con la maestosa fontana in pietra e le statue che delimitano il percorso. Un bosco caratterizzato da alberi maestosi ad alto fusto.
Da citare inoltre il giardino che completa la Reggia di Caserta, i Giardini Reali di Monza e Parco Sempione a Milano dove si erge il rinomato Castello Sforzesco, tutti comunque in perfetto stile inglese, con la loro aria misteriosa, dove tutto sembra lasciato al caso, invece è tutto progettato nei minimi dettagli per donare ai suoi visitatori la sensazione di un’esperienza unica nel suo genere.