Lentischi: caratteristiche, coltivazione e raccolta

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Caratteristiche e coltivazione della Lentischi

Il bacino Mediterraneo offre sempre molteplici sorprese: sono tanti, infatti, gli alberi che adornano le foreste, i boschi e quant’altro.
Tra le tante piante che è possibile trovare durante una qualsiasi scampagnata in mezzo ai boschi, è possibile ammirare la bellezza del lentisco: questo, infatti, può essere ammirato nelle foreste, dove svolge un ruolo importante.
Nel corso degli anni, inoltre, è stato al centro di una vera e propria rivalutazione dal punto di vista medico, grazie alle tante proprietà benefiche che questo albero offre.
Il lentisco si adatta particolarmente bene a tutte quelle che sono le condizioni ambientali più difficili: proprio grazie alle sue caratteristiche, viene adoperato per riqualificare quelle che sono le zone ambientali marginali, in particolar modo quelle rocciose o con delle grandi pendenze.
Per cercare di delineare quanto più possibile una pianta, è importante partire dal suo nome originale, per poi circoscrivere la sua famiglia ed il suo genere.

Il lentisco: nome e origini
Partendo dal nome, è possibile affermare che la dicitura originale di questa pianta sia ”pistacia lentiscus”, e che appartenga alla famiglia delle anacardiaceae e al genere delle Pistacia.
Come suggerisce anche il nome ”anacardiaceae”, questa pianta è particolarmente utilizzata come portainnesti per il pistacchio.
Può essere trovato maggiormente allo stato selvatico, in particolar modo in corrispondenza di isole maggiori, costa ligure e versante tirrenico ed adriatico.

I fiori e i frutti del lentisco
I fiori del lentisco sono in brevi pannocchie dalla forma cilindrica.
L’impollinazione dei fiori avviene attraverso l’azione operata dal vento.
La maturazione completa dei frutti avviene verso il periodo di Novembre e Dicembre, producendo dei fiori rossi particolarmente graditi dagli uccelli e formiche; la disseminazione nel terreno, dunque, avviene proprio grazie a volatili ed insetti che favoriscono la crescita.
Il lentisco, come già detto, è una pianta che si presta a molteplici usi, presentando dunque una versatilità davvero elevata; gli ampi utilizzi cui è possibile ricorrere grazie al lentisco, affondano le loro radici storiche negli usi e nelle tradizioni popolari tipiche del mediterraneo.
L’olio di lentisco, sebbene non goda di molta fama, in realtà può assurgere senza nessun problema alla medesima dignità di quello d’oliva; questo condimento, difatti, veniva utilizzato nei luoghi particolarmente poveri, dove vi era una grande carestia.
In passato veniva utilizzato per curare le ferite sulla pelle, grazie alle sue importanti proprietà lenitive.
Tuttavia, con l’incedere della tecnologia e con l’avanzare dei tempi, questi usi saggi sono stati abbandonati, soppiantati definitivamente dall’utilizzo dell’olio di oliva; a causa della scarsa resa dei frutti del lentisco, infatti, non risulta essere conveniente adoperarlo al posto dell’olio extravergine di oliva.
Attraverso dei particolari processi di distillazione, invece, è possibile produrre l’olio essenziale di lentisco; l’ingrediente principale da utilizzare, è il frutto del lentisco, attraverso un’apposita spremitura a freddo.
Può essere tranquillamente impiegato come rilassante antireumatico; inoltre, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, astringenti, antisettiche e sedative, può essere utilizzato come rimedio naturale per eventuali patologie alle vie urinarie e aeree. Tuttavia, prima di adoperare un rimedio naturale, è sempre opportuno consultare un medico.
Il lentisco è anche conosciuto con il nome di mastice di Chio: praticando delle incisioni sul tronco, fuoriesce una resina che a contatto con l’aria si solidifica.
Il mastice di Chio può essere utilizzato per curare eventuali patologie del cavo orale, attraverso la masticazione; risulta essere ottimo in caso di gengiviti, piorrea e paradontosi.

Crescita e coltivazione del lentisco
Il lentisco è un albero piuttosto resistente: questo, infatti, è in grado di adattarsi perfettamente anche agli ambienti più impervi, riuscendo a sopportare tranquillamente anche temperature pari a -8°; tuttavia, l’esposizione prolungata a delle gelate potrebbe far soffrire in maniera importante il lentisco, portandolo ad un danneggiamento progressivo.
Proprio a causa di ciò, infatti, si consiglia di esporre il lentisco in un luogo molto soleggiato, così da cercare di arginare quanto più possibile eventuali danneggiamenti della pianta.
Per quanto riguarda il vento, invece, è interessante notare come questo non costituisca un problema grave: il lentisco, difatti, è in grado di resistere anche alle raffiche più violente. Nelle zone più esposte il fogliame acquisisce una caratteristica e tipica forma a pettine o a cuscinetto.
Per quanto riguarda il terreno, l’elemento fondamentale per la crescita di ogni pianta, si consiglia di favorire la crescita del lentisco in un terreno profondo e fresco.
Il pH (ossia l’indice di acidità del terreno) non influisce sulla crescita del lentisco, poiché la pianta è in grado di adattarsi sia a terreni acidi che alcalini.
Per quanto riguarda l’irrigazione, invece, il lentisco non necessita di un particolare apporto idrico: è necessario garantire una certa continuità solo durante l’anno del primo impianto; essendo una pianta particolarmente resistente al caldo, è opportuno irrigarla solo ogni 15/20 giorni, così da garantirne il prosieguo della crescita.

Legno di lentisco e foglie: i differenti usi nel quotidiano
Il legname che si ricava da questa particolare pianta, sono utilizzabili specialmente per quanto riguarda i lavori di intarsio; anche il carbone vegetale è al centro di un largo utilizzo da parte dell’industria (basti pensare, infatti, che le pizzerie lo acquistano sfruttando il fatto che sia in grado di raggiungere temperature molto elevate in poco tempo).
Le foglie, invece, una volta venivano usate per quanto riguarda la concia delle pelli; tuttavia, a causa del massiccio utilizzo che si è fatto durante gli anni, al giorno d’oggi gli organi preposti cercano di arginarne quanto più possibile l’uso, a causa anche degli eccessivi disboscamenti che si sono verificati negli anni in Albania, Tunisia e Sud Italia.

Come avviene la propagazione del lentisco
La propagazione del lentisco avviene attraverso i semi, che devono essere interrati rigorosamente durante il periodo invernale.
Innanzitutto, è doveroso rimuovere la polpa dalle bacche, procedendo poi con l’immersione dei semi in acqua.
Il seme deve essere posto in un vasetto di piccole dimensioni, dove deve essere lasciato fino a quando non si formerà una pianta abbastanza forte da poter essere posta nel terreno; questi sono elementi fondamentali per fare in modo che il lentisco possa germogliare nella maniera più giusta possibile.

Potatura del lentisco
La potatura è un’operazione obbligatoria da effettuare, poiché la crescita irregolare dei rami potrebbe portare ad uno sfregamento che causerebbe l’esordio di ferite di vario genere; attraverso le ferite, poi, l’infiltrazione dei batteri viene drammaticamente facilitata.
Il lentisco non richiede particolari interventi di potatura: al contrario, è opportuno fare in modo che cresca in maniera naturale, lasciando che i rami prendano le loro direzioni naturali.
Tuttavia, è sempre e comunque opportuno rimuovere quelle che sono eventuali ramificazioni secche o danneggiate, così da non ostacolare il processo di crescita della pianta.

In definitiva, quindi, il bacino del Mediterraneo offre sempre e comunque delle bellezze non indifferenti dal punto di vista botanico.
Il lentisco è sicuramente una pianta poco conosciuta, i cui molteplici utilizzi hanno caratterizzato gli usi popolari del Mediterraneo.
Mediante dei semplici trucchi e con qualche piccola dritta, tuttavia, è possibile coltivare questa pianta dai mille utilizzi anche in casa, dando così al proprio giardino un’impronta tutta mediterranea.
Ancora oggi è possibile utilizzare questa pianta per molteplici scopi, tra cui quelli medici; tuttavia, è sempre doveroso ed importante tenere a mente che gli usi medici devono sempre essere anticipati da un valido supporto medico
Grazie alle poche cure che questo albero richiede, è possibile avviarne tranquillamente la coltivazione nel giardino di casa propria.

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Immagini deli nostri grandi alberi Lentischi

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