Mirti: caratteristiche, coltivazione e raccolta

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Caratteristiche e coltivazione della Mirti

Il Myrtus communis appartenente alla famiglia delle Myrtaceae è davvero difficile da coltivare, se in precedenza nel proprio giardino non ci sono stati esemplari simili. A tale proposito ecco una guida con caratteristiche, tecniche e cenni sul frutto che l’arbusto produce e che sono fondamentali per pianificare la coltivazione del mirto.

Le caratteristiche del mirto

Il mirto dal nome botanico Myrtus Communis è una pianta appartenente alla famiglia delle Myrtaceae ed è della specie sempreverde. Si tratta inoltre di una specie arbustiva tipica del Mediterraneo, quindi è particolarmente diffusa anche in Italia ed in alcune zone della Sicilia e della Sardegna. Esistono tuttavia svariate specie di piante di mirto alcune note per le loro proprietà medicamentose e culinarie, mentre altre risultano famose per il loro effetto ornamentale che possono regalare ad un contesto verdeggiante. Detto ciò, oltre al mirto comune è doveroso aggiungere che ci sono altre varietà anch’esse note che vengono coltivate in svariate zone del globo, e particolarmente apprezzate per i loro frutti gustosi e commestibili che sono simili a delle bacche. Un esempio in merito è il mirto originario del Cile che tra l’altro è noto come guava cilena. Dopo questa breve quanto doverosa divagazione sul tema, ritornando alla pianta di mirto va detto che è particolarmente apprezzata per le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie note fin dal medioevo, mentre i fiori che si presentano della tonalità bianca appaiono in modo abbondante nel periodo compreso tra i mesi di luglio e agosto e a cui fanno seguito delle bacche di colore violaceo tendente al nero. Tra le altre caratteristiche del mirto degne di nota, va altresì aggiunto che la pianta viene coltivata da seme e alcuni esemplari crescono più robusti e vigorosi rispetto ad altri. Premesso ciò, c’è da dire che il mirto è un arbusto del tipo sempreverde (alberello) che misura circa 3 × 6,7 metri. La corteccia è liscia, grigio-marrone e diventa particolarmente bella nel corso degli anni; infatti, sviluppa alcuni segmenti marroni scuri e chiari. Per quanto riguarda invece le foglie si presentano semplici, opposte e possono assumere forme ovali o lanceolate, oltre che raggiungere una lunghezza di l2,5-5 cm e una larghezza stimata a circa 1,5. Infine è importante sottolineare che presentano una forma conica e generalmente di una tonalità tendente al verde scuro con significativi tratti lucidi. Inoltre va aggiunto che sulla parte inferiore ci sono dei puntini trasparenti che risultano molto profumati quando vengono schiacciati tra le dita.

La coltivazione e la cura del mirto

Per coltivare il mirto è importante conoscere alcune nozioni di base; infatti, in primis va detto che predilige un terriccio ben drenato con un PH neutro oppure leggermente acidulo anche se cresce bene in quello arido. Da evitare è invece l’utilizzo di terreni calcarei in quanto non possono garantire il suddetto drenaggio. In secondo luogo per riguarda il clima ideale va subito detto che il mirto ama le temperature calde anche se in zone eccessivamente calde predilige la penombra. Premesso ciò prima di iniziare la semina del mirto, è altresì importante arricchire il terreno con un buon quantitativo di concime organico misto a letame in quanto ideale per favorire una crescita rigogliosa di fiori e frutti. Se tuttavia il terreno è di natura argillosa quindi piuttosto pesante, si rivela migliore in quanto il composto contribuirà a ottimizzare il drenaggio. Una volta piantato il mirto (seme o alberello) per massimizzare la resa del suolo circostante, è opportuno provvedere ad un’abbondante pacciamatura su tutto il perimetro. Tutte queste accortezze legate alla coltivazione insieme ad un clima adatto, influenzerà non poco la crescita dell’albero di mirto in termini di altezza e larghezza; infatti, in media si parla di circa 4 metri per 2. L’altezza e la forma si possono tuttavia modificare facilmente mediante una semplice potatura.

La potatura del mirto

Se la coltivazione del mirto viene scelta non solo per la bellezza dei suoi fiori e per la fruttificazione ma anche per regalare un effetto decorativo al contesto verdeggiante di cui si dispone, è necessaria una potatura leggera allo scopo di incoraggiarne la crescita. Tra l’altro vale la pena sottolineare che questo arbusto è in grado di creare una siepe cespugliosa o una schermatura del giardino a cospetto di occhi indiscreti. Premesso ciò, per quanto riguarda la suddetta operazione è necessario rimuovere i rami inferiori per creare la classica forma ad albero. A margine va altresì aggiunto che su alcuni rami non asportati del tutto è importante lasciare intatte almeno due gemme fruttifere, e usare delle cesoie specifiche per potatura e preventivamente sterilizzate per evitare che alcuni parassiti possano infettare i monconi dei rami tagliati.

Propagazione e irrigazione del mirto

Quando gli alberi di mirto sono giovani e risultano quindi ben stabili, è opportuno aggiungere al terriccio un mix a base di alghe con una cadenza di circa tre settimane allo scopo di massimizzarne la crescita. In riferimento a quest’ultima, se si opta per la coltivazione in vaso è consigliato il medesimo trattamento. Le talee mature possono essere poi radicate a fine estate quando si presenta la nuova crescita. I semi invece vanno conservati in un luogo asciutto per poi interrarli in autunno inoltrato o comunque ai primi freddi tipici della stagione. Estremamente tollerante alle calde temperature estive, all’esposizione diretta dei raggi del sole e al terreno asciutto, il mirto che fiorisce abbondantemente in estate, necessita di irrigazioni regolari ma sempre dopo il tramonto e senza tuttavia l’uso eccessivo di acqua che potrebbe influire sulla resa del drenaggio del terreno.

Malattie e cure del mirto

Il mirto è facile da coltivare e presenta tutto sommato pochi problemi a condizione che abbia un terreno ricco e abbastanza umidità in estate. Tuttavia bisogna prestare particolare attenzione ad afidi e acari che possono indebolire la crescita e causare muffe fuligginose. Il controllo nello specifico consiste nello spruzzare ad ampio raggio dell’olio specifico e a basso impatto ambientale. Un’altra malattia a cui potrebbe andare incontro il mirto è quella comunemente nota come ruggine che infetta la pianta impedendone la nuova crescita specie se si tratta di un esemplare giovane. A margine va detto che bisogna prestare attenzione anche a delle macchioline che in genere presentano una sorta di addensamento dalla tonalità violacea e delle spore giallastre molto simili a quelle fungine. In questo caso è necessario rimuovere tutto il fogliame infetto. e spruzzare la restante parte della pianta con un fungicida ecologico ripetendo l’operazione la settimana successiva.

Come e quando raccogliere i frutti del mirto

Il periodo giusto per raccogliere le bacche del mirto può variare tra novembre e gennaio, anche se in genere gli esperti botanici consigliano il mese di dicembre che a loro avviso è il migliore. Il raccolto si effettua idealmente a mano, e per renderlo più veloce è possibile impiegare dei pettini che tuttavia presentano un inconveniente ossia possono fare una strage di fogliame. Dopo aver terminato il raccolto le bacche vanno lavorate entro uno o due giorni se lo scopo è quello di realizzare il famoso liquore, che tra l’altro è il fiore all’occhiello della Sardegna. Inoltre va aggiunto che oltre alle bacche anche foglie e rami più giovani sono utilizzabili, in quanto ricchi di olio essenziale che si può usare in tisane utili per lenire il raffreddore e altri malanni stagionali. Questa pianta viene in Italia utilizzata come pianta aromatica ed in particolare in Sardegna dove cresce in abbondanza. A margine va altresì aggiunto che le foglie di mirto siano esse secche che fresche si possono utilizzare come una sorta di rosmarino ideale per aromatizzare pietanze a base di carne, e giusto per restare in tema con la regione Sardegna proprio il mitico porceddu. La raccolta delle foglie deve tuttavia essere valutata attentamente se per la coltivazione del mirto sono stati utilizzati prodotti a base di sostanze chimiche.

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Immagini deli nostri grandi alberi Mirti

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