Fattoria verticale: cos’è e cosa si intende per vertical farm

L’agricoltura verticale rappresenta una rivoluzione nel modo di coltivare, unendo tecnologia e sostenibilità per rispondere alle sfide ambientali e alimentari del futuro. Scopri come funziona una fattoria verticale, quali sono i suoi vantaggi e come realizzarla su misura per le tue esigenze.

Che cos’è una fattoria verticale?

L’agricoltura verticale è una delle sfide future più interessanti, poiché offre l’opportunità di ripensare all’approvvigionamento di ortaggi e frutti e al rapporto tra esseri umani e risorse naturali.

La fattoria verticale è un luogo chiuso nel quale vengono coltivate diverse specie vegetali, sfruttando un sistema di sovrapposizione a livelli in altezza. A prescindere dalle differenze tecniche, ogni metodo di coltivazione impiegato prevede una drastica riduzione del consumo di suolo.

Questo sistema offre numerosi vantaggi sia per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente, sia per il minore grado di imprevedibilità. Le fattorie verticali non dipendono se non in minima parte dall’alternanza stagionale e non sono messe in pericolo dai fenomeni atmosferici violenti.

Scopriamo, dunque, quali sono i vantaggi del vertical farming, nonché come implementarlo e cosa coltivare.

Vertical Farm: ecco come funziona questa agricoltura verticale

Fattoria vertical e Vertical Farm

Il concetto di fattoria verticale si articola in genere su due pilastri strutturali, ossia sistema idroponico e aeroponico. Con il primo termine si indica una coltivazione nell’ambito della quale la terra viene sostituita con substrati cosiddetti inerti, come ad esempio la perlite, la fibra di cocco e l’argilla espansa.

Questi elementi, sempre più utilizzati anche nella crescita di piante ornamentali da parte di chi cerca alternative sostenibili ai terricci, permettono di dare sostegno all’impianto radicale delle piante, che si sviluppa in un liquido formato da acqua e altri elementi che integrano i minerali generalmente presenti nel suolo. L’irrigazione a goccia è il metodo preferito, poiché limita l’utilizzo di acqua e favorisce una crescita più veloce. Il sistema aeroponico è più innovativo e di conseguenza costoso.

Gli esemplari vegetali sono coltivati senza il ricorso a qualsiasi tipo di materiale inerte. Una struttura portante con varie allocazioni ospita le piante, nebulizzate tramite una soluzione liquida a livello di impianto radicale per un nutrimento in profondità. All’uso contenuto di acqua si unisce il meccanismo che consente di recuperarne le gocce sul fondo delle strutture verticali, per poi rimetterle in circolo.

Ne deriva che se il risparmio energetico sul medio e lungo termine è garantito, l’investimento da compiere per costruire la struttura è tuttavia elevato.

Quali sono i benefici di una fattoria verticale?

Uno dei benefici dell’implementazione di un sistema controllato riguarda la possibilità di monitorare le condizioni ambientali, regolando la temperatura, il grado di umidità e l’intensità della luce al fine di migliorare il raccolto in termini qualitativi e quantitativi.

Considerando la crescente instabilità atmosferica che ha caratterizzato gli ultimi anni, la fattoria verticale sembra offrire una risposta sempre più allettante e sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, bensì anche sul piano economico. Gli ortaggi ottenuti tramite questo processo presentano un quantitativo di pesticidi pressoché azzerato. L’ambiente protetto, infatti, rende quasi superfluo il ricorso a sostanze chimiche che possono avere un impatto negativo sulla salute e sull’ecosistema.

Dato che quest’innovativa filosofia agronoma comporta un uso limitato di risorse, riducendo l’apporto di acqua ed energia e concentrando la porzione di suolo occupata, vengono abbattute anche le emissioni di gas nocivi. Nell’ottica di trasformare l’agricoltura in un’alternativa professionale sempre più appetibile anche per le nuove generazioni, il concetto di vertical farming può giocare un ruolo centrale, soprattutto perché prevede l’integrazione con tecnologia all’avanguardia e consente di non dipendere più dalle stagioni.

Fattoria verticale: ecco come realizzarne una su misura per te

Se sei interessato a scoprire come implementare una fattoria verticale dovresti anzitutto prendere in analisi due elementi fondamentali, rispettivamente esplorati nei paragrafi seguenti.

Da un lato infatti è necessaria una valutazione relativa a quali coltivazioni danno i migliori risultati mediante questa innovativa filosofia agronomica e dall’altro serve un esame ragionato dei costi, in alcuni casi tutt’altro che irrisori, da sostenere per l’investimento iniziale e la gestione ordinaria.

Cosa è meglio coltivare?

Sono numerose le specie che si prestano a essere coltivate sfruttando in maniera strategica la dimensione verticale Tra queste spiccano senza dubbio le verdure a foglia, come ad esempio l’insalata, che non richiede ampie porzioni di suolo per le fasi di crescita vegetativa.

Dal punto di vista pratico lattuga, valeriana, rucola, spinaci e altre varietà vantano non solo una notevole rapidità di crescita, bensì anche una maggiore resa in relazione all’investimento compiuto in fase di semina. Nello stesso ciclo vegetativo, infatti, le verdure da taglio possono essere recise – come suggerisce del resto l’espressione stessa – stimolando una nuova crescita e favorendo così la produzione di nuove foglie.

Tra le alternative eccellenti per conferire sapore ai piatti spuntano funghi e germogli di soia: entrambi si rivelano adatti all’agricoltura verticale, in virtù della dimensione su cui si sviluppano e del minimo spazio radicale richiesto. Nelle colture migliori per quanti scelgono di dedicarsi agli esperimenti di vertical farming non si possono non menzionare le piante aromatiche.

Dal basilico all’aneto, fino al prezzemolo e a tanti altri profumatissimi esemplari vegetali: tutti questi elementi si prestano a crescere in altezza, dato il fusto sottile su cui si diramano le foglie e l’impianto radicale esiguo.

Quanto costa realizzare una vertical farm?

Costi realizzazione di una fattoria verticale

Gli indubbi vantaggi legati all’introduzione di un sistema di coltivazione in un ambiente controllato non devono prescindere da una realistica analisi dei costi da sostenere per compiere un simile investimento.

Chi è interessato a costruire una fattoria verticale come soluzione integrativa oppure alternativa alla versione tradizionale spesso può trovarsi di fronte a una prospettiva di spesa ingente, che restringe perciò di molto l’applicabilità su larga scala.

Gli elementi discriminanti riguardano il livello di automazione desiderato per gestire le operazioni e l’ampiezza dell’area, con voci di costo che oscillano tra 1.000 e 2.5000 euro per metro quadro. Il riferimento è a strutture professionali, nelle quali ci si attende una resa produttiva stabile e profittevole.

È importante tuttavia evidenziare come, nell’ambito di una crescente attenzione nei confronti dell’ambiente e delle metodologie che portano a un’integrazione progressiva tra tecnologia e natura, i piani di finanziamento vantaggiosi e gli incentivi promossi dagli enti statali potrebbero rappresentare la via adatta per stimolare sempre più imprenditori a compiere questo passo.

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