Scopri quanto costa realmente costruire una piscina!

Costruire una piscina nel proprio giardino è spesso visto come il simbolo definitivo del comfort domestico, ma quello che molti non sanno è che dietro la bellezza cristallina dell’acqua si nasconde una serie di decisioni tecniche, spese variabili e valutazioni precise. Prima di iniziare a scavare, è fondamentale porsi una domanda chiave: quanto costa davvero realizzare una piscina?

La risposta non è univoca, perché entrano in gioco molte variabili che possono far oscillare il prezzo in modo significativo. Non si tratta solo del costo di costruzione, ma anche della spesa iniziale per gli impianti, degli oneri tecnici e burocratici, dell’acqua per il riempimento e della manutenzione che la piscina richiederà nel corso del tempo. In altre parole, costruire una piscina non è solo un progetto edilizio, ma un investimento a lungo termine che coinvolge costi diretti e indiretti.

Il primo passo è chiarire quale tipo di piscina si vuole realizzare. Le opzioni spaziano da modelli interrati in cemento armato, ideali per chi cerca personalizzazione e solidità, a soluzioni prefabbricate più rapide da installare, fino alle vasche monoblocco in vetroresina, perfette per chi desidera tempi brevi e costi più controllabili. Ognuna di queste scelte ha un impatto diretto non solo sul budget iniziale, ma anche sulle spese future di gestione e manutenzione.

A tutto questo si aggiungono altri fattori determinanti come la tipologia di terreno, la localizzazione geografica, la presenza o meno di accessori (coperture, illuminazione, riscaldamento, sistemi di pulizia automatica), la complessità degli impianti di filtrazione e trattamento dell’acqua, e perfino la tariffa idrica locale. Tutti elementi che rendono impossibile definire un costo standard.

Le Scelte Iniziali: Tipologie di Piscina e Fattori che Influenzano i Costi

Prima ancora di pensare a scavare una buca nel terreno o a scegliere il colore del rivestimento interno, devi definire bene che tipo di piscina vuoi realizzare. Questa è una decisione fondamentale, perché impatta direttamente sul progetto, sui materiali, sui tempi di esecuzione e, ovviamente, sui costi. Ogni tipologia di piscina ha caratteristiche specifiche, vantaggi, limiti e una fascia di prezzo ben definita. Vediamole nel dettaglio.

confronto tipologie piscina interrata seminterrata fuori terraPiscina interrata, seminterrata o fuori terra?

Piscina interrata: è la scelta più ambiziosa e anche la più costosa. Prevede uno scavo completo nel terreno, strutture solide (spesso in cemento armato), impianti professionali e un’estetica di alto livello. Offre massima libertà nella progettazione della forma, nella profondità e nella scelta dei materiali. È una soluzione definitiva, che valorizza l’immobile ma richiede tempi lunghi di realizzazione e investimenti importanti.

schema illustrativo tipi piscine

Piscina seminterrata: è una soluzione ibrida. La vasca viene parzialmente inserita nel terreno, quindi si ha un impatto estetico simile a quello di una piscina interrata ma con una struttura più leggera. I costi sono inferiori rispetto all’interrata, anche se l’effetto visivo è comunque molto gradevole. Può essere utile in presenza di terreni in pendenza o situazioni dove lo scavo completo è troppo oneroso.

Piscina fuori terra: è l’opzione più economica e veloce. Non serve uno scavo, e spesso non richiede permessi edilizi (dipende dalla normativa locale). Si installa su un terreno pianeggiante e si può anche rimuovere o spostare in futuro. I modelli più economici sono in PVC o materiali plastici, ma esistono anche versioni più solide in legno o metallo. Il limite principale è che non ha la stessa resa estetica di una piscina interrata, e ha una durata e una resistenza inferiori.

Tipologia di circolazione dell’acqua: skimmer o sfioro?

Un’altra scelta iniziale importante riguarda il sistema di circolazione dell’acqua.

Skimmer: è il sistema più comune nelle piscine private. L’acqua viene prelevata da bocchette poste poco sotto il livello del bordo, filtrata e rimessa in circolo. È economico, semplice da installare e funziona bene. L’unico svantaggio è che il livello dell’acqua resta più basso rispetto al bordo vasca, e questo può penalizzare un po’ l’estetica.

Sfioro: in questo caso l’acqua arriva fino al bordo della vasca e tracima in una canalina perimetrale, poi viene raccolta in una vasca di compenso e reimmessa nel circuito. Il risultato estetico è eccellente, dà un effetto “a specchio” molto elegante, e la pulizia superficiale dell’acqua è più efficiente. Tuttavia, è una soluzione molto più costosa, più complessa da realizzare e che richiede più spazio per i componenti tecnici.

Dimensioni e forma della piscina

La grandezza della piscina ha un impatto diretto sui costi. Una vasca da 6×3 metri richiede meno lavoro, meno materiali e meno impianti rispetto a una da 10×5. Oltre alla superficie, conta molto anche la profondità: più scavi, più paghi, e non solo in termini di terra da rimuovere ma anche per il maggior volume d’acqua da trattare, riscaldare e mantenere.

Anche la forma influisce. Le piscine rettangolari sono le più semplici (e meno costose) da realizzare. Appena ti sposti su forme libere, curve, a fagiolo o con zone idromassaggio integrate, il prezzo sale. Le lavorazioni diventano più complesse, i materiali da tagliare su misura, le guaine da adattare e i tempi di posa si allungano.

Accessori extra: comfort, estetica e funzionalità

Oltre alla vasca e all’impiantistica base, puoi decidere di aggiungere una serie di accessori che aumentano il comfort e la qualità dell’esperienza balneare, ma incidono anche sul costo.

Esempi:

  • Copertura isotermica: utile per mantenere il calore e ridurre l’evaporazione.
  • Trampolini, scale romane, bocchette per idromassaggio, fari LED subacquei.
  • Cascate o lame d’acqua decorative, getti cervicali, nuoto controcorrente.

Ognuno di questi elementi può far salire il preventivo di qualche migliaio di euro, quindi è importante considerarli fin da subito nel piano economico.

Dove vivi fa la differenza

Infine, la localizzazione geografica ha un ruolo importante nei costi. In alcune zone d’Italia la manodopera è più cara, i materiali più difficili da reperire o i permessi edilizi più costosi da ottenere. Anche il costo dell’acqua potabile, dell’energia elettrica e della manutenzione ordinaria cambia da comune a comune.

Anche le condizioni del terreno influenzano il budget. Se hai un terreno in pendenza, con presenza di rocce o con falda superficiale, i costi per lo scavo e le opere di contenimento saranno molto più elevati rispetto a un terreno pianeggiante e stabile.

Scavo e Movimento Terra: La Prima Voce Importante di Spesa

Quando si parla di realizzare una piscina interrata o seminterrata, il primo costo concreto e tangibile con cui ti confronti è quello dello scavo. Spesso sottovalutato nelle fasi iniziali di progettazione, in realtà lo scavo è una delle voci più influenti sul budget complessivo. Non si tratta solo di “fare una buca” nel giardino, ma di un’operazione tecnica complessa che coinvolge diversi aspetti: analisi del terreno, mezzi meccanici, manodopera specializzata, smaltimento del materiale di risulta e preparazione del fondo.

Vediamo insieme, punto per punto, cosa comporta questa fase e quanto può incidere sul costo totale della piscina.

costruzione piscina passo passoAnalisi geognostica del terreno

Prima ancora di cominciare a scavare, è buona norma — e spesso obbligo tecnico — eseguire un’analisi geognostica del terreno. Questa analisi serve a determinare la composizione del suolo, la sua stabilità, la presenza di eventuali falde acquifere superficiali, strati argillosi o rocce. Tutte queste informazioni sono fondamentali per progettare in sicurezza la struttura della vasca e scegliere il metodo di scavo più adatto.

Il costo di un’analisi geognostica si aggira generalmente tra 500 e 2.000 euro, a seconda della zona, della profondità da sondare e della complessità del terreno. Se hai un terreno apparentemente stabile, potresti pensare di evitarla, ma è fortemente consigliata per prevenire cedimenti, infiltrazioni o deformazioni strutturali che potrebbero costarti molto di più nel lungo periodo.

Lo scavo vero e proprio

Una volta che il terreno è stato analizzato e il progetto approvato, si passa all’escavazione. Questa è una fase rumorosa, impegnativa, e che coinvolge l’impiego di mezzi meccanici come escavatori, ruspe, dumper e martelli idraulici in caso di rocce.

Il costo dello scavo varia sensibilmente in base a tre fattori principali:

  • Volume da scavare, che dipende dalla superficie e dalla profondità della piscina
  • Tipologia di terreno: sabbioso, argilloso, compatto o roccioso
  • Accessibilità del cantiere: più è difficile raggiungere l’area con i mezzi, più il costo aumenta

In media, lo scavo costa tra 50 e 150 euro al metro cubo. Per una piscina standard 8×4 m con profondità media 1,5 m, si scavano circa 80-100 mc. In termini pratici, questo significa un costo che va da 4.000 a 15.000 euro solo per movimentare la terra.

Se il terreno è roccioso o se sono necessarie opere speciali come il contenimento delle pareti di scavo, drenaggi o impermeabilizzazioni del fondo, il costo può aumentare anche del 30-40%.

cantiere piscina scavo

Smaltimento del materiale di risulta

Un aspetto che molti dimenticano di considerare è lo smaltimento della terra scavata. Il materiale di risulta non può essere semplicemente “buttato dietro casa”, ma deve essere trasportato in un sito di discarica autorizzato. Questo comporta:

  • Noleggio di camion per il trasporto
  • Eventuali tasse di conferimento
  • Manodopera per il carico e scarico

Il costo può variare da 20 a 50 euro al metro cubo, quindi per 80-100 mc puoi stimare tra 1.600 e 5.000 euro solo per lo smaltimento, a seconda delle normative locali e della distanza della discarica.

Una soluzione, laddove possibile, è riutilizzare parte della terra sul posto, ad esempio per modellare il giardino o creare aiuole rialzate, riducendo così i volumi da smaltire.

Preparazione del fondo

Dopo aver completato lo scavo e portato via la terra, si passa alla preparazione del fondo della piscina. Questa operazione è fondamentale per garantire la stabilità della struttura e prevenire assestamenti differenziali che potrebbero causare danni nel tempo.

A seconda del tipo di piscina, si può optare per:

  • Strato di ghiaia compattata
  • Getto di magrone in cemento
  • Soletta armata in caso di piscina in cemento armato

Il costo della preparazione del fondo si colloca tra 500 e 2.000 euro, ma può essere anche incluso nel prezzo complessivo dello scavo se affidato a un’unica impresa.

Considerazioni logistiche

Lo scavo richiede anche una valutazione logistica del sito:

  • Il passaggio dei mezzi deve essere agevole: se il giardino è accessibile solo da un vicolo stretto o da un vialetto, servono mezzi speciali (mini-escavatori, gru) che aumentano i costi.
  • Se lo scavo avviene in prossimità di strutture esistenti (case, muretti, alberi), è necessario predisporre barriere protettive o effettuare il consolidamento temporaneo delle pareti, operazioni che incidono sul preventivo.
  • In alcune zone, è richiesta una comunicazione ufficiale di inizio lavori (CILA o SCIA) anche per gli scavi, con eventuali autorizzazioni paesaggistiche o archeologiche da ottenere.

Esempio concreto di costo per una piscina media

Prendiamo come esempio una piscina rettangolare 8×4 metri con profondità media di 1,5 m:

  • Volume di scavo: circa 96 mc (8x4x1.5 + margini tecnici)
  • Scavo e movimentazione terra: 6.000 euro
  • Smaltimento materiale: 3.500 euro
  • Preparazione fondo: 1.000 euro
  • Totale: circa 10.500 euro, che può scendere o salire sensibilmente in base alle condizioni del terreno e alla logistica del cantiere

materiali piscineStruttura della Piscina: Cemento, Prefabbricati o Monoblocco?

Una volta completato lo scavo, si passa alla fase più tecnica dell’intero progetto: la costruzione vera e propria della vasca. Qui bisogna scegliere il tipo di struttura su cui si baserà tutta la piscina, e questa decisione influenzerà in modo diretto il costo finale, i tempi di realizzazione, la libertà progettuale e la durabilità dell’impianto. Le opzioni principali sono tre: cemento armato, pannelli prefabbricati o vasche monoblocco in vetroresina.

Se stai cercando la soluzione più solida e duratura nel tempo, il cemento armato è sicuramente la scelta più affidabile. Ti consente massima libertà in termini di forma, profondità e accessori integrati. Puoi modellare la piscina su misura per il tuo giardino e ottenere un risultato altamente personalizzato. Naturalmente, tutto questo ha un prezzo. I costi sono generalmente più alti rispetto ad altre soluzioni, anche perché parliamo di lavorazioni complesse e tempistiche più lunghe. Inoltre, la struttura in cemento richiede sempre una successiva impermeabilizzazione, con liner o guaine cementizie.

Se il budget è più contenuto e vuoi comunque una piscina interrata di buona qualità, puoi optare per pannelli prefabbricati. Questi pannelli, spesso in acciaio zincato o materiali compositi, vengono montati direttamente nello scavo e formano il guscio della piscina. Il montaggio è più veloce, i costi più gestibili, e la resa è ottima, soprattutto su forme semplici come rettangolari o ovali. Non sono adatti a progetti su misura molto particolari, ma per una piscina standard sono un’ottima soluzione.

Infine, le vasche monoblocco in vetroresina rappresentano una scelta rapida e funzionale. Si tratta di vere e proprie piscine preformate, realizzate in un unico pezzo e trasportate già pronte in cantiere. Il vantaggio principale è la velocità d’installazione: in pochi giorni la vasca è già posata e pronta per essere collegata agli impianti. Il limite è che la forma è predefinita, quindi meno personalizzabile, e che il trasporto può essere complicato in zone difficili da raggiungere.

Impermeabilizzazione e Rivestimento Interno: Estetica, Funzionalità e Prezzi

La struttura della vasca non basta a contenere l’acqua: serve un sistema impermeabilizzante che garantisca tenuta stagna, resistenza agli agenti chimici e una buona resa estetica. Anche qui la scelta è ampia, e ogni soluzione ha le sue caratteristiche tecniche e un impatto diverso sul costo totale.

Liner PVC piscina
Liner PVC

Il sistema più diffuso per le piscine residenziali è il liner in PVC armato. Si tratta di una membrana saldata in opera direttamente sulla superficie della vasca. È flessibile, adattabile a quasi tutte le forme e ha una buona durata, in media tra i 10 e i 15 anni. I costi sono accessibili e l’installazione è relativamente veloce. Inoltre, è disponibile in diversi colori e finiture, anche con effetto pietra o sabbia.

Chi desidera una piscina più elegante e scenografica può puntare sul rivestimento in piastrelle o mosaico vetroso. Questa soluzione richiede però un’impermeabilizzazione strutturale a monte, tramite guaine cementizie o resine. La posa è più lunga e costosa, ma il risultato è notevole: giochi di luce, colori intensi, effetto “infinity” e una durata potenzialmente illimitata, se mantenuta correttamente.

mosaico vetroso piscina
Mosaico vetroso

Ci sono infine i rivestimenti in resina o vernici speciali, usati soprattutto in ambito industriale o su piscine prefabbricate. Sono meno comuni, ma possono essere utili in ristrutturazioni o per chi cerca soluzioni veloci e personalizzabili in termini di colore.

Il consiglio, qui, è valutare non solo l’effetto estetico, ma anche la manutenzione nel tempo. Un liner è più facile e veloce da sostituire, mentre un mosaico è eterno ma più delicato da mantenere. In entrambi i casi, scegliere un installatore qualificato è fondamentale per evitare problemi di infiltrazioni, bolle o distacchi.

Impianto di Filtrazione: Il Cuore Tecnico della Piscina

Una piscina, anche la più bella e ben costruita, senza un buon impianto di filtrazione non serve a nulla. È proprio la filtrazione che garantisce la limpidezza dell’acqua, la salubrità del bagno e il corretto funzionamento di tutto l’impianto. Qui non si può risparmiare né improvvisare.

Il sistema base è composto da una pompa di circolazione e un filtro. La pompa aspira l’acqua dalla vasca e la invia al filtro, dove vengono trattenute le impurità, prima che l’acqua venga reimmessa pulita. Il filtro può essere di diversi tipi, ma nelle piscine residenziali il più utilizzato è quello a sabbia quarzifera: resistente, facile da pulire e durevole nel tempo. Esistono anche filtri a cartuccia o a diatomee, più performanti ma anche più delicati da mantenere.

Il dimensionamento è fondamentale: una pompa sottodimensionata non riesce a garantire un corretto ricircolo dell’acqua, mentre una sovradimensionata spreca energia inutilmente. Devi calcolare il volume della tua piscina e scegliere una pompa in grado di filtrare l’intero contenuto ogni 4-6 ore, a seconda della frequenza d’uso.

piscina con skimmerUn altro punto importante è la scelta tra sistema a skimmer e bordo sfioratore. Il primo è più economico e funzionale: l’acqua viene prelevata da bocchette poste poco sotto il bordo della piscina e reimmesse dopo il trattamento. È adatto alla maggior parte delle piscine private e non richiede particolari opere aggiuntive.

Il sistema a sfioro, invece, è più raffinato: l’acqua tracima sul bordo della vasca e viene raccolta in una vasca di compenso prima di essere filtrata e reimmessa. L’effetto estetico è indiscutibilmente superiore, ma anche i costi e la complessità aumentano sensibilmente.

In media, per un impianto completo — pompa, filtro, raccordi, quadro elettrico — puoi spendere da 2.000 a oltre 6.000 euro, in base alla qualità dei componenti e alla complessità del sistema. Una spesa da pianificare con attenzione, perché qui si gioca buona parte della qualità dell’acqua che ti troverai a gestire.

Trattamento dell’Acqua: Cloro, Sale, UV e Altri Sistemi

Oltre alla filtrazione meccanica, una piscina ha bisogno di un sistema chimico o fisico che garantisca la disinfezione dell’acqua, cioè l’eliminazione di batteri, alghe, microrganismi e altre impurità organiche. Questo è un aspetto fondamentale per la salute di chi la utilizza e per la qualità dell’esperienza balneare. Una piscina trascurata sotto questo punto di vista può diventare torbida, maleodorante, pericolosa e, soprattutto, ingestibile.

Il sistema più diffuso e tradizionale è quello basato sul cloro. È economico, efficace e relativamente facile da gestire. Viene aggiunto manualmente oppure dosato da dispositivi automatici, in forma liquida, granulare o in pastiglie. Per il controllo ottimale, va sempre abbinato a un regolatore del pH, perché un’acqua troppo acida o troppo alcalina riduce l’efficacia del cloro e può causare irritazioni cutanee o agli occhi. Il vantaggio principale è il costo contenuto: con qualche centinaio di euro all’anno puoi tenere la tua piscina in perfetta salute. Tuttavia, ha anche qualche svantaggio, tra cui l’odore tipico e la necessità di una gestione attenta per evitare sovradosaggi.

Negli ultimi anni, sempre più proprietari si stanno orientando verso l’elettrolisi salina, un sistema che trasforma il sale disciolto in acqua in ipoclorito di sodio, una forma di cloro naturale e più stabile. In pratica, al posto di aggiungere cloro esternamente, si aggiunge sale all’acqua in una concentrazione precisa, e un apparecchio lo trasforma in disinfettante attivo. Il risultato è un’acqua più morbida sulla pelle, meno irritante e priva dell’odore pungente tipico del cloro. I costi iniziali sono più alti, perché l’impianto costa tra i 1.500 e i 3.000 euro, ma la gestione nel tempo è più semplice, e molti utenti ne apprezzano il comfort.

Esistono anche sistemi ancora più avanzati, pensati per chi vuole una piscina senza cloro e quasi del tutto priva di sostanze chimiche o anche piscine con acqua salata. I più noti sono i sistemi a raggi ultravioletti (UV) e quelli a ozono. Nel primo caso, l’acqua viene fatta passare in un tubo dove una lampada UV distrugge i microrganismi. È una tecnologia molto efficace, usata anche negli acquari e nei laboratori, ma richiede comunque un residuo di disinfettante chimico per garantire la protezione in vasca. L’ozono, invece, è un gas che ha un altissimo potere ossidante e può eliminare anche virus e batteri resistenti. È estremamente efficace, ma complesso da installare e costoso da mantenere, quindi poco usato nelle piscine domestiche.

A prescindere dal sistema scelto, è importante prevedere anche la strumentazione per misurare e controllare i parametri dell’acqua. Esistono kit fai-da-te economici, ma chi desidera una gestione semplificata può installare centraline automatiche che misurano continuamente pH, cloro libero, salinità e altri valori, dosando i prodotti solo quando serve. È un investimento che parte da circa 500 euro e può arrivare a 2.000 o più, ma migliora di molto la qualità dell’acqua e riduce gli sprechi.

Impiantistica Elettrica e Idraulica: Costi e Specifiche Tecniche

Dietro una piscina che funziona perfettamente c’è sempre un buon impianto, sia dal punto di vista elettrico sia da quello idraulico. Sono elementi invisibili, nascosti sotto terra o dentro i locali tecnici, ma fondamentali per garantire efficienza, sicurezza e durata.

impianti piscina, pompa, filtriL’impianto elettrico serve principalmente a gestire la pompa di filtrazione, i sistemi di trattamento dell’acqua, l’illuminazione subacquea, eventuali accessori (come pompe di calore, coperture automatiche, robot pulitori) e le centraline di controllo. Deve essere realizzato a norma, con quadro elettrico dedicato, interruttori differenziali, messa a terra e protezioni per gli impianti esposti all’umidità. È bene non improvvisare: va progettato da un elettricista abilitato e realizzato con materiali certificati. Il costo può variare da 800 a 2.500 euro, a seconda della complessità e del numero di apparecchiature da collegare.

L’impianto idraulico, invece, si occupa del circuito di circolazione dell’acqua e del filtraggio della piscina: prelievo dalla vasca, passaggio nel filtro, eventuali trattamenti chimici, e ritorno in piscina. Include tubazioni, valvole, collettori, bocchette di mandata, scarichi di fondo, eventuali canaline per lo sfioro e la vasca di compenso se presente. La qualità delle tubazioni è essenziale: il PVC rigido è il materiale più usato, per la sua resistenza alla pressione e ai prodotti chimici. I tubi vanno posati con pendenze corrette, accessi per la manutenzione e con giunzioni ben incollate.

Se l’impianto è fatto male, potresti avere perdite, pressioni sbagliate, ritorni d’acqua e problemi con i sistemi di disinfezione. Per questo è importante che sia progettato in modo integrato con il resto della piscina. Anche qui, il costo è molto variabile, ma per un impianto completo ben dimensionato bisogna prevedere tra 1.000 e 3.000 euro.

Un altro aspetto importante è l’organizzazione dello spazio tecnico. Può essere una casetta prefabbricata, un vano interrato o una struttura in muratura. Deve essere accessibile, ben ventilato e comodo per eseguire controlli e manutenzioni. Se trascuri questo dettaglio, ogni piccolo intervento ti costerà più tempo e fatica.

Acqua per il Riempimento Iniziale: Una Spesa da Non Dimenticare

Tra le voci di costo che spesso passano in secondo piano durante la progettazione di una piscina c’è quella relativa all’acqua. Riempire una piscina di medie dimensioni — ad esempio una 8×4 metri con profondità media di 1,5 metri — significa immettere circa 48.000 litri d’acqua, ovvero 48 metri cubi. E questo ha un costo.

Il prezzo dell’acqua varia molto a seconda della località, della tariffazione applicata dal gestore e del tipo di fornitura domestica. In media, in Italia, il costo dell’acqua potabile si aggira tra i 2 e i 5 euro al metro cubo. Quindi, per un primo riempimento, puoi aspettarti una spesa che va da 100 a 250 euro, solo per portare la piscina al livello operativo.

Questo può sembrare un dettaglio, ma non lo è, soprattutto se hai in mente una piscina più grande o con profondità variabili. Più aumenta il volume, più si allungano i tempi di riempimento e più impatta la spesa.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è il tempo necessario per riempire la vasca. Se lo fai tramite la normale rete idrica domestica, potresti impiegare anche 24-36 ore di flusso continuo, a seconda della pressione disponibile. Questo significa dover tenere sotto controllo l’operazione, evitare trabocchi e controllare periodicamente il livello dell’acqua. In alcuni casi, può essere utile chiedere l’intervento di una cisterna d’acqua con autobotte, ma anche qui i costi possono salire rapidamente, specialmente se il punto di accesso è difficile o se servono più viaggi.

Ci sono poi persone che scelgono di riempire la piscina utilizzando acqua da pozzo. È una soluzione valida per abbattere i costi, ma solo se l’acqua del pozzo è di buona qualità. In alcuni casi, può essere troppo dura, troppo ferrosa o contaminata da batteri o residui agricoli, e in quel caso dovrà essere trattata prima di essere adatta alla balneazione. A volte conviene fare un’analisi dell’acqua di pozzo prima di procedere, per evitare di trovarsi con una piscina piena da dover svuotare.

Riassumendo, per affrontare bene questa fase:

  • calcola in anticipo il volume della vasca
  • informati sul costo dell’acqua nella tua zona
  • valuta se usare acqua da pozzo, ma solo dopo averla analizzata
  • se necessario, considera il riempimento tramite cisterna

Anche qui, un po’ di pianificazione ti aiuta a evitare sorprese e a gestire tutto in modo più efficiente.

Accessori, Illuminazione e Pavimentazione: Dettagli che Fanno la Differenza

Quando si parla di accessori per piscine, molti pensano subito a elementi opzionali, quasi superflui. In realtà, sono proprio questi “dettagli” a fare la differenza tra una vasca che funziona e una piscina che si vive davvero. Accessori, illuminazione e finiture perimetrali non sono solo una questione estetica: incidono sul comfort d’uso, sulla sicurezza e anche sulla manutenzione. Certo, aumentano il costo iniziale, ma in molti casi si tratta di investimenti intelligenti, destinati a migliorare l’esperienza complessiva e ridurre lo sforzo nella gestione.

Partiamo dagli accessori funzionali, quelli che ti servono per entrare in acqua, tenere tutto pulito o semplicemente goderti meglio la piscina. Una scaletta in acciaio inox può sembrare un elemento secondario, ma è essenziale per l’accesso sicuro, soprattutto se non hai previsto una scala romana interna. La scala in muratura integrata è più comoda e più bella, ma comporta costi aggiuntivi sia in fase di costruzione che per il rivestimento.

Tra gli elementi indispensabili ci sono anche le bocchette di mandata, gli scarichi di fondo, le prese aspirafango e i dispositivi di sicurezza come le griglie antintrappolamento. Sono dettagli che spesso vengono dati per scontati, ma vanno scelti e installati con cura, perché un’errata posizione o una qualità scarsa può compromettere tutto il sistema di filtrazione.

piscina illuminazioneL’illuminazione subacquea è un altro elemento che cambia radicalmente la percezione della piscina soprattutto in una piscina con giardino. Non solo serve per la visibilità nelle ore serali, ma crea un’atmosfera suggestiva e valorizza anche il giardino circostante. Le luci LED sono oggi lo standard, grazie alla loro lunga durata, al basso consumo e alla possibilità di controllarle da remoto o regolare l’intensità e i colori. A seconda della quantità di fari e della tecnologia, i costi possono variare, ma in media si parte da 300 euro a corpo luce installato.

E poi ci sono gli extra di comfort o di intrattenimento, che non sono indispensabili ma fanno davvero la differenza. Un trampolino, una lama d’acqua, un impianto per il nuoto controcorrente, delle bocchette idromassaggio o una cascata cervicale sono tutti elementi che trasformano una piscina standard in un piccolo centro benessere domestico. I costi ovviamente salgono: una lama d’acqua può costare 400-800 euro, un impianto controcorrente anche oltre 2.000 euro, ma l’esperienza che offrono è di un altro livello.

Infine, non si può parlare di accessori senza considerare la pavimentazione perimetrale. Non solo completa visivamente la piscina, ma garantisce sicurezza, funzionalità e pulizia. I materiali più usati sono:

  • Gres porcellanato antiscivolo, resistente e versatile
  • Pietra naturale, molto elegante ma più costosa
  • Legno o decking composito, caldo al tatto, ma richiede manutenzione
  • cemento stampato o autobloccanti, soluzioni più economiche e resistenti

Anche qui, la superficie da coprire influisce moltissimo sul costo totale. Per un bordo vasca con circa 40-50 metri quadrati di pavimentazione, i costi possono andare da 2.000 a oltre 10.000 euro, a seconda del materiale scelto e della complessità della posa.

Progettazione, Permessi e Oneri Tecnici: Le Spese Burocratiche

Quando pensi alla costruzione di una piscina, probabilmente ti immagini lo scavo, il cemento, l’acqua azzurra che riempie la vasca… ma pochi considerano, almeno all’inizio, l’aspetto burocratico e tecnico, che invece è fondamentale. Senza i giusti permessi e una progettazione professionale, la tua piscina rischia di rimanere un sogno irrealizzabile — o, peggio ancora, di diventare un problema legale e urbanistico.

In Italia, la normativa per la costruzione delle piscine varia da comune a comune, ma in generale serve almeno una comunicazione formale all’ufficio tecnico, se non una vera e propria pratica edilizia. A seconda della zona, potresti dover presentare una CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) o una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), entrambe da redigere e firmare da un tecnico abilitato (ingegnere, architetto o geometra). Nei casi più complessi — come piscine in aree vincolate, zone agricole o con particolari vincoli paesaggistici — può essere necessario anche un permesso di costruire vero e proprio.

Oltre alla documentazione da depositare al comune, il tecnico si occuperà di:

  • progettare la piscina secondo le normative tecniche e di sicurezza
  • predisporre gli elaborati grafici e la relazione tecnica
  • seguire la direzione lavori
  • coordinarsi con l’impresa esecutrice
  • fornire l’attestazione di regolare esecuzione al termine del cantiere

Tutto questo ha un costo, ovviamente. Per una piscina residenziale standard, la parcella di un tecnico professionista può variare tra i 2.000 e i 6.000 euro, in base alla complessità del progetto, alla zona geografica e alla quantità di documenti da produrre. Se ci sono vincoli paesaggistici, servono ulteriori relazioni (come quella paesaggistica, geologica o sismica) e i costi aumentano.

Da non dimenticare, poi, gli oneri di urbanizzazione o i diritti comunali, che in alcuni comuni vanno pagati anche per interventi minori. Non sono cifre esorbitanti, ma vanno considerate: si tratta solitamente di alcune centinaia di euro, a seconda del regolamento locale.

Un altro punto da non trascurare è la regolarità catastale. Alla fine dei lavori, la piscina va denunciata al catasto edilizio urbano e viene inserita nella rendita dell’immobile. Questo può comportare un piccolo aumento dell’IMU o di altre imposte, soprattutto se la piscina incide sulla superficie complessiva dell’abitazione.

In alcuni casi, può convenire affidare tutto a un general contractor o a un’azienda specializzata che gestisce l’intero iter, dalla progettazione all’installazione, fino ai collaudi. Questo ti solleva da molti aspetti organizzativi, ma ovviamente ha un costo più alto rispetto alla gestione diretta con singoli professionisti.

Manutenzione Ordinaria: Costi Annuali da Prevedere

Una piscina non si esaurisce con la realizzazione. Anzi, è proprio una volta completata e riempita che inizia il vero lavoro: mantenerla pulita, sicura, funzionante. La manutenzione della piscina è una voce di spesa annuale inevitabile, che molti sottovalutano all’inizio ma che pesa sul bilancio a lungo termine. Non è solo questione di estetica, ma di salute, efficienza degli impianti e durata della struttura.

Il primo aspetto da considerare sono i prodotti chimici. Anche con un buon impianto di filtrazione, l’acqua va trattata regolarmente con cloro, antialghe, regolatori di pH, flocculanti e, in inverno, con prodotti svernanti. La quantità varia in base al clima, alla frequenza d’uso e al sistema di disinfezione scelto. In linea generale, per una piscina residenziale di medie dimensioni, il costo annuo dei prodotti chimici si aggira tra 300 e 800 euro.

robot pulitore in azione piscinaPoi c’è la pulizia fisica della vasca. Qui puoi scegliere se fare tutto a mano o investire in un robot pulitore. La pulizia manuale richiede attrezzature semplici come retini, aste telescopiche, spazzole e aspiratori manuali. Costa poco ma richiede tempo, pazienza e costanza. In alternativa, sempre più proprietari scelgono di acquistare un robot automatico, che si occupa da solo della pulizia del fondo e, in alcuni modelli, anche delle pareti e della linea dell’acqua. L’investimento iniziale varia molto: da 500 a oltre 2.000 euro, ma si ammortizza in pochi anni, riducendo il tempo da dedicare alla manutenzione e migliorando l’igiene complessiva.

Un altro punto da non trascurare sono i test dell’acqua. Controllare regolarmente i livelli di pH, cloro, alcalinità e durezza è fondamentale per evitare problemi, e per questo esistono diversi strumenti. Puoi utilizzare semplici kit colorimetrici (da circa 50 euro l’anno) oppure installare sonde elettroniche e centraline di dosaggio automatico, che monitorano i parametri in tempo reale. Queste ultime hanno costi maggiori, ma riducono al minimo l’errore umano e ti semplificano la gestione.

I consumi energetici sono un’altra voce fissa. La pompa di filtrazione è l’impianto che consuma di più, perché deve lavorare diverse ore al giorno (di solito tra le 6 e le 12). Se usi una pompa tradizionale, il consumo può essere elevato. Oggi esistono però pompe a velocità variabile, che ottimizzano i consumi e riducono la bolletta. In media, il costo annuo per l’energia elettrica della piscina si aggira tra 300 e 1.000 euro, ma può salire se utilizzi sistemi di riscaldamento (pompe di calore, scambiatori di calore o pannelli solari).

Ecco, in sintesi, le principali voci di manutenzione ordinaria:

  • Prodotti chimici: 300 – 800 €/anno
  • Pulizia manuale o robot: da 0 a 2.000 € di investimento iniziale
  • Test dell’acqua: 50 – 150 €/anno o impianti automatici più costosi
  • Consumo elettrico: 300 – 1.500 €/anno in base agli impianti installati

Questi costi non sono da considerare “una tantum”. La piscina, anche quando non la usi, richiede attenzione. In inverno, per esempio, va comunque trattata e monitorata, anche se con frequenza ridotta. In estate, invece, va seguita quasi ogni giorno, soprattutto se viene usata regolarmente.

Se non hai tempo o voglia di gestirla in autonomia, puoi sempre rivolgerti a una ditta specializzata per un contratto di manutenzione annuale. I costi variano in base alla zona e ai servizi inclusi, ma possono andare da 600 a oltre 2.000 euro all’anno, comprensivi di pulizia, trattamenti, apertura e chiusura stagionale.

Manutenzione Straordinaria: Interventi Periodici e Costi Pluriennali

Oltre alla manutenzione ordinaria, che accompagna la piscina giorno per giorno, esiste una manutenzione straordinaria, cioè quegli interventi che si presentano ogni pochi anni e che richiedono più tempo, competenze e denaro. Sono spese che non si affrontano ogni stagione, ma che è bene mettere in conto sin dall’inizio perché, se ignorate, rischiano di trasformarsi in problemi più gravi e costosi da risolvere.

Uno degli interventi più prevedibili è la sostituzione della sabbia del filtro, che si effettua in media ogni 3-5 anni. Con il tempo, la sabbia perde la sua capacità filtrante, si compatta e trattiene meno impurità. È un’operazione relativamente semplice, ma deve essere fatta con precisione. Il costo varia in base alla dimensione del filtro e alla manodopera coinvolta, ma generalmente si aggira tra 100 e 300 euro.

Un’altra voce significativa è la sostituzione della pompa di filtrazione. Se l’impianto è ben mantenuto, può durare anche 8-10 anni, ma prima o poi arriverà il momento di cambiarla, soprattutto se comincia a fare rumore, perde pressione o consuma più energia del normale. Anche qui il costo dipende dal tipo di pompa: quelle standard possono costare 300-600 euro, mentre quelle a velocità variabile di alta qualità possono superare i 1.000 euro.

Poi c’è il grande capitolo del rivestimento interno. Se hai scelto un liner in PVC, considera che la sua durata media è tra i 10 e i 15 anni. Passato questo periodo, inizierà a scolorirsi, a formare piccole crepe o a perdere elasticità. La sostituzione di un liner per una piscina 8×4 m può costare tra 3.000 e 8.000 euro, in base al tipo di materiale scelto, alla manodopera e alla complessità della vasca. Se invece hai optato per piastrelle o mosaico, la manutenzione si concentra più sulle fughe e su eventuali riparazioni localizzate, ma l’intervento è più raro.

Un’altra spesa potenziale riguarda gli impianti di trattamento dell’acqua, come le centraline elettroniche, le lampade UV o i generatori per l’elettrolisi salina. Questi dispositivi, sebbene molto utili, hanno una durata tecnica limitata: le lampade UV, ad esempio, vanno sostituite ogni 1-2 anni, mentre gli elettrodi per l’elettrolisi durano in media 5-7 anni. Anche qui i costi possono variare, da 100 a oltre 1.000 euro, a seconda del componente.

Non va dimenticato nemmeno il sistema di illuminazione. I fari LED durano molto di più delle vecchie lampade alogene, ma non sono eterni. Se sono installati in acqua, la loro sostituzione può richiedere lo svuotamento parziale della vasca e quindi un intervento più complesso. È bene quindi scegliere prodotti di qualità sin dall’inizio, per ridurre la frequenza delle sostituzioni.

E infine ci sono le riparazioni impreviste: tubazioni danneggiate, perdite d’acqua, centraline elettriche che vanno in corto, o accessori che smettono di funzionare. Anche se non sono eventi ricorrenti, sono sempre possibili, e spesso si presentano proprio dopo alcuni anni di utilizzo. Avere un fondo di riserva per coprire queste emergenze è sempre una scelta prudente.

Ricapitolando, questi sono alcuni dei principali interventi straordinari da mettere in conto:

  • Sostituzione sabbia filtro: ogni 3-5 anni → 100 – 300 €
  • Sostituzione pompa filtrazione: ogni 8-10 anni → 300 – 1.000+ €
  • Cambio liner: ogni 10-15 anni → 3.000 – 8.000 €
  • Riparazioni impianti (elettrici o idraulici): variabili → 100 – 1.000 €
  • Manutenzione illuminazione: variabile in base al sistema

Queste spese non sono “certe”, ma “probabili”. E come tutte le spese probabili, vanno considerate nel ciclo di vita dell’impianto. Pianificare anche la manutenzione straordinaria significa fare una vera valutazione economica della piscina, non solo a livello iniziale, ma su un orizzonte di 10, 15, 20 anni.

Stima dei Costi Complessivi: Quanto Si Spende Davvero?

Arrivati a questo punto, è il momento di mettere insieme tutto. Dopo aver analizzato fase per fase i costi legati alla realizzazione e alla gestione di una piscina, proviamo ora a fare una stima complessiva, utile per capire quale può essere il budget da prevedere.

Partiamo da un caso concreto e abbastanza comune: vuoi realizzare una piscina interrata di dimensioni medie, diciamo 8×4 metri con profondità 1,5 m, rivestita in liner PVC armato, con impianto a skimmer e filtrazione a sabbia, senza elementi di lusso ma con tutto il necessario per un uso confortevole.

Ecco una sintesi indicativa dei costi principali:

  • Scavo e movimento terra: da 4.000 a 15.000 euro, in base al tipo di terreno e alla difficoltà del cantiere
  • Struttura e impermeabilizzazione: se scegli il cemento armato o i pannelli prefabbricati, considera 15.000 – 35.000 euro, compresi rivestimenti e materiali
  • Impianto di filtrazione e circolazione: 3.000 – 7.000 euro, a seconda del tipo di pompa, filtro, raccordi, centraline e se scegli skimmer o sfioro
  • Riempimento iniziale: circa 100 – 250 euro, secondo le tariffe idriche locali
  • Accessori base (scaletta, fari LED, presa aspirafango, quadro elettrico): da 1.000 a 3.000 euro
  • Pavimentazione perimetrale e bordo vasca: altamente variabile, ma mediamente 2.000 – 10.000 euro, in base ai materiali e alla superficie da coprire
  • Progettazione, permessi, direzione lavori: tra 2.000 e 6.000 euro, in base alla complessità e al professionista incaricato

Facendo i conti, il costo totale stimato per una piscina standard, completa e pronta all’uso, oscilla tra 27.100 e oltre 76.000 euro, a seconda delle scelte tecniche, dei materiali, degli optional e del contesto in cui si realizza.

Questa stima non include elementi di lusso (coperture automatiche, sistemi di domotica, impianti di riscaldamento, getti idromassaggio, ecc.), che possono far lievitare il preventivo anche di decine di migliaia di euro. Ma include tutto ciò che serve per avere una piscina di qualità, ben costruita, sicura e durevole.

piscina voci di spesa annualiPoi ci sono i costi ricorrenti annuali, che non vanno dimenticati. Anche in questo caso ti faccio una stima media:

  • Prodotti chimici: 300 – 800 €/anno
  • Energia elettrica: 300 – 1.500 €/anno
  • Pulizia e attrezzature: variabile, ma considera almeno 200 – 500 €/anno, salvo uso di robot già acquistato
  • Piccola manutenzione, analisi acqua, materiali di consumo: altri 100 – 300 €/anno

Nel complesso, un buon valore medio per la manutenzione annuale (senza considerare riscaldamento o contratto con ditta esterna) si attesta tra 800 e 2.500 euro l’anno.

A tutto questo si aggiunge, ogni 5-10 anni, qualche spesa straordinaria: cambio sabbia, sostituzione della pompa, eventuali riparazioni, rinnovo del liner, aggiornamenti dell’impianto elettrico. Non sono spese fisse, ma sono abbastanza prevedibili e vanno considerate in un’ottica pluriennale.

In pratica, una piscina ben fatta non è necessariamente proibitiva, ma nemmeno una spesa da affrontare alla leggera. Serve una pianificazione precisa, un budget flessibile e la consapevolezza che si tratta di un investimento continuo, non solo di un costo iniziale.

Planeta SRL

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