Potatura vite: come, quando e perchè farla

Alfio Sciacca

La potatura della vite è un’operazione estremamente importante da compiere, in quanto rappresenta la condizione indispensabile per la crescita e la raccolta di un’uva sana, fresca e buona, che un qualsiasi operatore agricolo dovrebbe essere a conoscenza e applicare nei suoi campi.

Potatura vite: quando farla e quale è il periodo ideale

Potatura vite: quando farla e quale è il periodo ideale

Sono diverse le ragioni che spingono a mantenere una vite sempre curata, ma per ora ci basti sapere che una corretta potatura può essere messa in atto solo al termine del primo anno di vita della pianta, ovvero quando, crescendo liberamente, è riuscita a portare a completo sviluppo il suo apparato radicale.
Ma entriamo nel vivo dell’analisi di questa pianta incredibile e cerchiamo di capire qual è il periodo maggiormente indicato per la sua potatura.

Potatura invernale

Potatura invernale

La potatura invernale, detta anche potatura secca, deve essere svolta esclusivamente tra i mesi di novembre e marzo, quando la pianta entra nel suo periodo di riposo vegetativo. A seconda del genere di coltivazione, ovviamente, cambierà il tipo di potatura, ognuna delle quali dovrà cercare di rispettare al meglio la forma e lo stato di salute della pianta, arrecandole meno danno possibile.

Nel caso in cui si prevedano dei periodi di freddo che potrebbero gelare la pianta, sono concesse delle potature tardive, ossia delle operazione di recisione che spostano in avanti nel tempo la germogliazione, al fine di preservare la nascita dei nuovi germogli.

Inoltre, bisogna porre parecchia attenzione rispetto al numero di gemme che si intende lasciare sulla pianta, perché scelte diverse possono portare a esiti altrettanto diversi. Ad esempio, se le gemme vengono lasciate in quantità abbondanti ci sarà una produzione considerevole di uva, sebbene molto poco zuccherina e povera di componenti aromatici e coloranti. Viceversa, con un numero esiguo di gemme sulla vite la produzione di uva sarà inevitabilmente ridotta, ma acquisirà un sapore e una consistenza più decisa proprio grazie alle sostanze nutritive che andranno a vivacizzare un numero minore di gemme.

Peraltro, è buona abitudine quella di ridurre il numero delle gemme in coltivazioni collocate su terreni aridi.

Potatura estiva

Potatura estiva

La potatura estiva, altrimenti detta verde, è un’operazione che caratterizza la pianta nel suo periodo di crescita, volta a rinforzarla e rinvigorirla. Viene svolta in modo sempre diverso, per cercare di rispondere efficacemente a fattori contingenti come il clima, il tipo di coltivazione e la robustezza della pianta.

Questo tipo di potatura può prevedere diversi tipi di intervento, come ad esempio la spollonatura (l’estirpazione dei germogli sorte dalle gemme latenti), la scacchiatura (la rimozione dei germogli in esubero dai nodi), la legatura dei germogli attorno a fili orizzontali (cosicché possano crescere dritti) e la cimatura (l’eliminazione della parte alta dei germogli e delle foglie che hanno superato l’altezza dei fili).

La potatura estiva, insomma, serve soprattutto per favorire il riscaldamento e l’illuminazione da parte della luce solare, per scongiurare la comparsa di malattie prodotte dalla troppa umidità o dalla presenza di zone di ombra; sfrondare le foglie e diradare i grappoli, dunque, sono altre misure da applicare affinché la pianta possa crescere e fruttificare rigogliosa.

Tra le due, forse la potatura invernale è quella più importante. In verità, senza un corretto mantenimento verde la pianta rischierebbe di interrompere la sua produzione, ma se le operazioni da compiere a partire da novembre venissero a mancare, si correrebbe il grosso rischio di annullare completamente qualsiasi forma di nascita e sviluppo.

Perché potare la vite?

Perché potare la vite

La potatura della vite è un elemento indispensabile; dà avvio a un processo circolare, un vero e proprio circolo virtuoso, che permette alla pianta di germogliare e crescere in modo sempre sano e adeguato, garantendo anche la comparsa di un frutto di qualità e apprezzabile. Infatti, le imprese che regolarmente e con la dovuta cura potano le loro vigne sono capaci di garantire quella continuità produttiva importante non solo per il rendimento costante della pianta, ma anche per le loro finanze in termini di vendita e/o esportazioni.

Con una corretta potatura, inoltre, la pianta saprà meglio gestire se stessa e le sue energie, incanalandole in modo produttivo verso quei canali che successivamente porteranno alla fruttificazione dell’uva. Non è infatti sempre garantito il risultato finale, in quanto la qualità del vino dell’annata attuale potrebbe essere completamente differente da quella precedente (fattori accidentali come il clima o il suolo possono determinare queste diversità). Ma non per questo bisogna rinunciare a un minimo di prevedibilità: potando correttamente la vite si potrà essere almeno certi che i frutti, dal punto di vista del colore, del sapore e delle dimensioni, saranno qualitativamente ottimi, anche se diversi da quanto si era soliti raccogliere in passato.

Risulta infine evidente come, anche nell’ottica di mantenere la pianta in salute e di scongiurare la comparsa di malattie indesiderate, potarla sia estremamente importante anche per questo motivo. Non c’è imprenditore agricolo, coltivatore privato o lavoratore occasionale che non sia entrato in contatto con la fondamentale necessità della potatura della vite.

Potatura vite: come farla senza commettere errori

Potatura vite: come farla senza commettere errori

Riassumendo in forma esemplificativa, possiamo dire che sono fondamentalmente tre gli errori da non commettere durante la potatura di una vite. Prima di tutto, bisogna evitare nel modo più assoluto di fare tagli su legni vecchi. L’età massima consentita per la recisione sono due anni, perché la vite non è capace di gestire danni o ferite apportati su parti legnose troppo anziane (se ciò dovesse accadere, si incorrerebbe nel rischio effettivo di causare la seccatura dell’intera pianta).

Un secondo sbaglio che tipicamente porta la pianta a seccarsi è quello di effettuare tagli troppo rasi. Che si stia recidendo un rametto o un ramo portante più spesso, come una fronda o una gemma, bisogna sempre porre la massima attenzione nel non avvicinarsi troppo al punto di supporto; è opportuno lasciare sempre qualche centimetro di distanza tra la parte recisa e quella restante, non solo perché così la pianta avvia il processo di cicatrizzazione in modo più rapido, ma anche perché si riuscirà in tal modo a impedire che un’eventuale malattia si diffonda su parti che erano rimaste sane, soprattutto se a essere coinvolte sono gemme che devono ancora sbocciare.

Il terzo e fondamentale errore da evitare è quello di scegliere un numero sbagliato di gemme da potare; bisogna agire cercando il giusto equilibrio tra rami di vegetazione e rami di frutti, quindi potando un quantitativo di gemme che non sia né troppo alto né troppo esiguo. Mantenere l’equilibrio vegetativo è molto importante perché, se da un lato dovessero scarseggiare le gemme, non ci sarebbe sufficiente sostanza vitale a supporto della pianta, se dall’altro dovessero essere in esubero, si avrebbe uno squilibrio che produrrebbe troppa energia e vigoria che non troverebbe modo di applicarsi, determinando peraltro una scorretta e poco sana maturazione dei grappoli.

In conclusione, possiamo dire che per quanto a prima vista possa sembrare complesso e laborioso potare una vite, più che altro perché ci si immagina che un taglio scorretto potrebbe compromettere l’intera produzione, in verità è un’operazione molto più semplice di quella di tagliare un qualsiasi altro tipo di albero. Sono dei passaggi che devono essere svolti con perizia ma che, una volta appresi, non potranno più essere dimenticati.

Forme e potatura di allevamento

Arrivati a questo punto, cerchiamo di capire quali sono le tipologie di potatura più applicate e utilizzate, considerato anche il fatto che potare una pianta sulla base di una forma precisa, serve esclusivamente per amplificare la sua resa produttiva (non ci sono fattori estetici da tenere in considerazione insomma).
Ci sono diversi modi per potare una vite, ognuno dei quali dipende dalle intenzioni del possessore: l’astone di 1 o 2 anni che si acquista deve infatti essere trapiantato sapendo già quale sarà la forma che dovrà assumere in età adulta.

Potatura verde

Potatura verde

Questo genere di potatura deve essere svolto nel periodo estivo di sviluppo vegetativo, in ottica continuativa e migliorativa rispetto alla prima potatura invernale. Gli interventi di questo genere sono tutti volti a creare un equilibro tra le foglie e i grappoli presenti sulla chioma; infatti, a essere recisi saranno tutte le componenti della pianta, comprese le gemme e i germogli oltre che le foglie e i grappoli, lungo un asse temporale che incomincia con il germogliamento e termina con la raccolta.

In generale, questo tipo di potatura serve essenzialmente per consentire ai grappoli di maturare in modo tranquillo e semplice, nonché di favore lo sviluppo di gemme e tralci buoni e fecondi per le annate successive. I passaggi chiave di questa potatura sono gli stessi che avevamo già analizzato in precedenza, e che comprendono la scacchiatura, la spollonatura, la sfemminellatura, la legatura dei tralci, la defogliazione (sebbene solo in situazioni specifiche e isolate) e infine la cimatura.

Potatura a pergola

Potatura a pergola

Per ultimo citiamo la potatura a pergola. Si ricorre a questa quando si intende far crescere le piante in modo ampio e rigoglioso, consentendo loro di estendersi e di utilizzare tutta l’area a loro disposizione, al fine di permettere e facilitare una corretta fruttificazione.

Cambia a seconda dell’età della vite la tecnica di potatura. Per un esemplare giovane, ad esempio, si procede con la potatura di allevamento, ossia una modalità che offre ai tralci una forma e uno sviluppo robusto e vigoroso. Essendo solitamente posizionati su dei supporti che consentano di descrivere una vera e propria struttura a pergola, è bene che i tralci siano curati e allevati con premura, almeno fino ai tre anni di vita. In seguito, verrà eseguita quella che viene chiamata potatura di produzione, ossia una tecnica che elimina le componenti in eccesso per far crescere i frutti della pianta nelle condizioni più ottimali.

Infine, regola valida indipendentemente dall’anagrafica della pianta, la potatura nelle zone che sono meno esposte al rischio di gelo deve essere compiuta subito dopo che le foglie sono cadute. Un tempo la potatura a pergola veniva effettuata con metodi parecchio rudimentali, che richiedevano l’utilizzo delle mani e di molta fatica; fortunatamente, al giorno d’oggi esistono diversi macchinari e attrezzi che consentono di recidere le parti indesiderate della pianta con un apporto energetico minore e con maggiore precisione.

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