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Ci sono delle piante che anche nella stagione invernale non perdono il loro colore e le loro foglie, rimanendo sempre rigogliose e vivaci. Anche tra gli alberi da frutto se ne possono annoverare alcuni, soprattutto quelli di provenienza tropicale.
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Alberi da frutto: quali sono le specie sempreverdi?
È comunque bene ricordare che solo in certi periodi dell’anno le piante sempreverdi sono capaci di fruttificare e portare a maturazione i loro germogli.
Vediamo quali sono i principali. L’avocado è un frutto tipico del centro America, capace di crescere fino a 20 metri di altezza, ma adattabile anche alla crescita in vaso, soprattutto se piantato nei primi anni di vita. Le fogli dell’avocando sono molto grandi e le condizioni climatiche e orografiche ideali per il suo sviluppo sono luoghi molto soleggiati con lievi abbassamenti di temperatura (non resistono molto al gelo), dove il terreno è umido e drenato in modo uniforme, abbondantemente ricoperto di sostanze organiche.
Il limone è un altro sempreverde noto a tutti. Insieme a altri come l’arancia e il mandarino, questa famiglia di agrumi cresce alla stessa altezza (tra i 3 e i 5 metri), mentre le dimensioni dei frutti sono leggermente diverse. Necessitano tutti di un terreno umido e drenato, e hanno bisogno di ricevere molta luce solare, per questo piantarli esponendoli il più possibile a sud è un’ottima strategia.
Anche il mango, come l’avocando, è un frutto che ha bisogno di climi caldi per fruttare, essendo di origine tropicale. Possono crescere fino a 13 metri di altezza e altrettanti di lunghezza, per questo la pianta ha bisogno di un ampio spazio per produrre i suoi frutti. Per quanto possono adeguarsi a diversi tipi di terreno, l’importante è che siamo drenati correttamente e il clima sia caldo.
Dal punto di vista delle condizioni ottimali per la sua crescita, l’ulivo non si discosta dalle piante precedenti; anche lui ricerca un clima caldo, tipicamente mediterraneo, e un terreno omogeneamente drenato. Riesce però a dare i suoi frutti anche d’inverno, se le condizioni meteorologiche non sono particolarmente rigide. Il frutto di questa pianta da giardino non solo può assumere gusti e sapori diversi a seconda del terreno in cui viene piantato, ma può essere utilizzato anche come unguento per la cura della persona.
Infine, il nespolo è una pianta di origine orientale, tipicamente dell’area della Cina e del Giappone. Cresce tra i 3 e i 5 metri, su dei terreni drenati, soleggiati, ricchi di sostanze nutritive e argillosi al punto giusto. Ricerca sì il Sole, ma ha anche bisogno di piccoli spazi d’ombra. I frutti della pianta del nespolo sono modesti, di 2-4 cm, con una forma sferica e ricoperta di una buccia simile a quella delle pesche, per colore e percezione tattile.
Quando piantare gli alberi da frutto?
Il periodo migliore per piantare un albero da frutto è sicuramente l’autunno. Prima che arrivi il gelo e il freddo portati dall’inverno, la pianta ha modo di tornare protezione sotto il suolo, dal momento che è spoglia anche delle sue foglie; va infatti in riposo vegetativo, riuscendo a sfuggire alle intemperie invernali per risorgere forte e rigogliosa a primavera.
Al termine di questo lasso temporale di stasi, la pianta riprenderà a produrre la nuova vegetazione, potendo così dar avvio al suo processo di fruttificazione con il ritorno di temperature più miti e calde.
Quanto appena detto, vale come regola generale. Dobbiamo però fare una distinzione, e mettere in evidenza come il periodo di piantagione cambi a seconda dell’albero; in linea di massima la stagione ideale è sempre quella autunnale, ma ci sono certe piante che per dare i loro frutti hanno bisogno di essere piantate in altri momenti dell’anno, tipicamente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
Alberi da frutto: dove piantarli e come fare una corretta piantagione
Ma quali sono i terreni che meglio si prestano per ricevere degli alberi da frutto? Cerchiamo di fare chiarezza.
Innanzitutto, ci devono essere le condizioni climatiche ideali: una temperatura costante e mite, con degli inverni non troppo rigidi o dove, per lo meno, l’escursione termica non sia eccessivamente alta; un vento moderato, né troppo impetuoso né troppo simile a una brezza, in quanto aiuta la pianta a mantenersi pulita e elimina il rischio di attacco da parte di agenti patogeni esterni; le precipitazioni, infine, non possono mancare, ma non devono essere nemmeno troppo abbondanti. Insomma, con quest’elenco preliminare abbiamo descritto il clima della fascia mediterranea, il contesto ideale per gli alberi da frutto.
Ma anche dal punto di vista del suolo ci sono delle condizioni da rispettare affinché i frutti siano sani e gustosi. Il terreno deve essere umido, non deve mancare un sistema di drenaggio che permetta alla pianta di autoregolarsi sui liquidi da assorbire, la consistenza leggermente argillosa non è sempre necessaria ma in qualche modo porta giovamento a tutte le piante, e infine, se nel terreno si annidano sostanze e componenti organici di qualsivoglia genere, ciò sarà sicuramente a vantaggio dell’albero piantato, perché troverà il nutrimento di cui a bisogno.
Un appezzamento ben soleggiato ma con i giusti punti d’ombra è l’ideale, dove non può mancare un ampio spazio per le piante la cui chioma richiede una crescita molto voluminosa. Vediamo ora qual è il modo migliore per piantare la pianta. In primo luogo, bisogna prendere in mano una pala e scavare un foro sul terreno di almeno 50 cm di larghezza e di 60 cm di profondità. La terra ottenuta dallo scavo deve essere conservata e suddivisa in due mucchi, uno composto dallo strato più superficiale (i primi 20 cm), mentre il secondo dalla restante terra più interna.
A questo punto si prosegue immettendo dei ciottoli all’interno della buca; questo passaggio, in realtà, non è necessario, ma è un consiglio per chi teme il rischio che si possa ristagnare l’acqua all’interno del foro. In ogni caso, si prosegue gettando nella buca la terra ricavata dallo scavo fatto più in profondità e lo si rende uniforme, dal momento che fungerà da base per la pianta. In virtù di questo, si aggiungerà o toglierà tanta terra quanta si ritiene opportuno, cercando di creare un cumulo che doni alla pianta l’altezza desiderata.
Per finire, una volta scelto il livello di profondità in cui piantare l’albero, non rimarrà altro che continuare con la copertura della buca fino a quando non raggiungerà l’altezza della terra circostante, aggiungendo prima il terreno di scavo più profondo e poi quello più superficiale.
Manutenzione degli alberi da frutto: ecco come farla
Sebbene gli alberi siano capaci di produrre frutti in totale autonomia e senza il bisogno che l’uomo intervenga per facilitarne la fruttificazione, ci sono comunque delle accortezze da adottare in termini di manutenzione.
L’albero, infatti, da sé potrebbe continuare a produrre, ma se vengono fatti degli interventi specifici non solo si può incrementare la produzione stessa, ma si potrà garantirne anche la qualità grazie all’eliminazione di sostanze o fattori nocivi.
Vediamo quali sono le tre condizioni indispensabili per operare una corretta manutenzione.
Potatura
La potatura della pianta è il fattore principale, una delle condizioni indispensabili che rende una pianta vigorosa e in salute. Esistono diversi tipi di potatura, da eseguire in specifici momenti dell’anno, sulla base dell’idea cardine per cui senza potatura la pianta non sarà in grado di fruttificare. Infatti, se non vengono estirpate le parti malate o in esubero, dalle gemme ai rami portanti, si innescherà un processo di moria che progressivamente devitalizzerà la pianta fino a renderla sempre meno fertile.
La potatura è però molto importante anche perché può indurre la crescita di frutti più sani e gustosi. Ad esempio, la pianta dell’ulivo viene potata con la tecnica detta vaso policonico, in virtù della quale si vuole esattamente aumentare la crescita di frutti solo nella parte esterna, così che possano crescere e maturare usando tutto lo spazio di cui hanno bisogno.
Concimazione
Un altro metodo estremamente ricco è la concimazione. Si tratta di una tecnica agricola che prevede l’utilizzo di fertilizzanti allo scopo di incrementare la capacità produttiva del terreno su cui è piantato l’albero da frutti.
Questi fertilizzanti, primo fra tutti il letame, sono pieni zeppi di sostanze nutritive, capaci di alimentare la composizione mineraria del terreno la quale, a sua volta, avvierà un processo di distribuzione di nutrienti più rapido e completo su tutta la pianta. Ci sono molti concimi artificiali che possono essere acquistati in un qualsiasi negozio di giardinaggio, ma quelli naturali come lo sterco o la cenere sono quelli che funzionano meglio.
Irrigazione
Un buon impianto di irrigazione è ciò che non può mancare nel tuo campo o nel tuo giardino. Tutte le piante hanno bisogno di acqua per idratarsi e mantenersi forti e sane, per questo è necessario innaffiarle seguendo un criterio funzionale e costante.
In gran parte dipende dalla tipologia del terreno, nel senso che in presenza di un terreno più sabbioso o arido è necessario irrigare la pianta anche più volte al giorno, mentre se il terreno risulta essere più umido e le temperature non troppo vertiginose, bagnarle una volta ogni tre giorni è sufficiente. La modalità migliore di irrigazione prevede lo scavo di una conca attorno al fusto dell’albero, da riempire di acqua con la dovuta frequenza.
Alberi da frutto: quali sono i problemi che possono sorgere?
Bisogna affrontare anche delle situazioni più spiacevoli, davanti alle quali la pianta potrebbe essere vittima. Gli alberi da frutto potrebbero infatti essere attaccati da qualche agente esterno che procura loro delle malattie. Queste possono essere di vario genere, nel senso che alcune attaccano indistintamente tutte le piante mentre altre sono specifiche solo di certe varietà.
Ma quali sono i fattori che possono scatenare queste malattie? Vediamone i principali. Anzitutto, insetti (come gli afidi) o microorganismi patogeni possono portare a marcire tutti i frutti della pianta, o a causarne tumori nella peggiore delle ipotesi.
Ma una malattia può essere causata anche da una scorretta manutenzione, come l’eccessiva esposizione al Sole o un’irrigazione insufficiente. Anche sistemi di concimazione troppo invasivi e destabilizzanti possono portare la pianta a perdere vigoria e a non generare i frutti sperati. Tuttavia, anche fattori che non sono sotto il nostro controllo, come il clima e il terreno, possono essere particolarmente nocivi per la pianta.