Piscine biologiche: cosa sono e come realizzarle
Al giorno d’oggi sono state inventate piscine che non necessitano di cloro per essere depurate, bensì di piante vive. Il fondale non è il classico finto azzurro e toccando i bordi in acqua, non si proverà quella sensazione di cemento freddo. Sono le piscine fitodepurate, biologiche, che sono in grado di pulirsi autonomamente, cioè non necessitano di sostanze chimiche per rimanere pulite. Questo succede tramite il filtraggio biologico che avviene grazie alle presenza delle piante acquatiche macrofite, che depurano l’acqua e utilizzano le sostanze raccolte per svilupparsi. La biopiscina è la tecnologia più avanzata nelle strutture outdoor di architettura e design. La vasca è totalmente naturale, infatti è costruita con materiali ambientali in modo tale da donare rilassamento in acqua dolce. Ogni elemento utilizzato per la sua costruzione è esclusivamente naturale. Per pulire questa piscina vengono utilizzate piante ossigenanti e depurative, capaci di far nascere nuova vita attraverso i microrganismi presenti. Oltre la parte con la depurazione, c’è quella in cui ci si può tuffare che forma l’intero specchio d’acqua, ha come limite solo il fondale. In questo modo l’acqua è sempre limpida e cristallina.
Come si realizza una piscina biologica, o biopiscina
Costruire una biopiscina non è facile, è un’operazione che deve essere effettuata tassativamente da ditte specializzate nel settore. Un elemento importante che può influire in modo negativo sul benessere creato dalla biopiscina, è la temperatura. Particolarmente quella alta, in quanto permette la nascita di colonie di alghe sulle pareti laterali e sul fondo. Dunque è molto importante, per evitare questi fastidiosi problemi, che la temperatura della biopiscina rimanga bassa costruendo un fondale considerevole. Per riassumere, la biopiscina deve essere studiata minuziosamente da un esperto creando un progetto tecnico-specialistico, in modo tale da capire bene il clima della zona, dando vita ad un ecosistema naturale che non invade quello già presente.
Le aree delle piscine biologiche
Questa tipologia di piscine fitodepurate, sono sempre divise in due aree ben distinte: una specifica per la balneazione e l’altra dedicata alle piante, entrambe protette dalle perdite con un telo impermeabile nascosto sotto il fondale. L’area in cui si può fare il bagno non contiene le piante acquatiche, ma in questa zona avviene l’ossigenazione finale dell’acqua. Invece la parte specifica per le piante fitodepuranti, deve essere circa il 30% della dimensione totale della piscina, preferibilmente deve trovarsi più in alto rispetto all’area dedicata alla balneazione. In questo modo l’acqua scorrendo da una zona all’altra crea una piccola cascata, che permette all’acqua di ossigenarsi ulteriormente. È importante che nella zona tra i due ambienti, ci siano delle aree spondali periferiche meno profonde per aiutare l’acqua a rigenerarsi. Per completare l’impianto è presente una pompa di ricircolo, essenziale per far circolare l’acqua in un ambiente chiuso. In base alle necessità dell’utilizzatore possono essere presenti sistemi per la rimozione delle foglie sulla superficie oppure altri accessori specifici per ogni occasione.
Dove costruire una biopiscina
È estremamente fondamentalmente scegliere accuratamente il luogo dove posizionare la piscina. Questo deve trovarsi ad almeno 8 metri di distanza da alberi e altre strutture ombreggianti, sia per evitare che le foglie cadute finiscano nella piscina, sia perché l’ombra rallenta la crescita delle piante acquatiche che depurano l’acqua della biopiscina. Una volta scelto il luogo in cui può essere realizzata la piscina fitodepurata, può iniziare lo scavo. La forma consigliata è quella che più assomiglia ad una pozza d’acqua naturale, in modo tale da adattarla perfettamente all’ambiente e non squadrata e spigolosa, che sembrerebbe chiaramente artificiale e innaturale. Qualunque sia la scelta l’importante è che la profondità di essa sia compresa tra uno e due metri, invece la superficie ideale dovrebbe essere di 100 mq.
Permessi per la costruzione delle piscine biologiche
La legge vigente riguardante la costruzione di biopiscine non impone limiti specifici, ma è sempre meglio chiedere al comune di appartenenza se ci sono particolari vincoli locali, e richiedere alla ditta scelta per la realizzazione degli approfondimenti specifici.
Vantaggi della biopiscina
L’innovativa piscina biologica è sicuramente un’alternativa valida a quelle tradizionali, e si distingue da esse grazie all’inserimento naturale che le caratterizza, formando un risultato splendido ed ecocompatibile. Quindi i vantaggi ottenuti da una vasca fitodepurata sono molteplici:
inserimento perfetto nell’ambiente per sembrare il più naturale possibile;
la biopiscina non necessità di essere coperta nei mesi freddi, quindi è sempre un elemento decorativo;
essere sana e non dannosa per l’ambiente e le creature viventi, sia flora che fauna;
la piscina naturale può essere costruita anche dove è presente un vincolo ambientale, che non permette la realizzazione di vasche normali;
tutti i materiali utilizzati per la sua costruzione sono naturali ed ecocompatibili;
è possibile fare un bagno in tutte le stagioni, considerando sempre il freddo percepito personalmente.
Dunque le biopiscine sono l’ideale per chi ama e rispetta la natura, perché oltre a poter essere utilizzate per la balneazione è un vero ecosistema con flora e fauna, con un circolo continuo di piante acquatiche, insomma un posto pieno di vita, terapeutico e specialmente rilassante per le persone. Fare un bagno in una piscina fitodepurata è come farlo in un vero e proprio laghetto, sentendo il piacere dell’acqua pulita addosso senza quel fastidioso odore di cloro, tipico delle vasche artificiali.
Costo di una biopiscina
Il prezzo per progettare e realizzare una piscina, sono di solito, più alti di una tradizionale. Invece i costi per la sua gestione sono simili a quelli di una piscina normale. L’acqua naturale di queste strutture non deve essere sostituita, ma solamente rabboccata.