Celtis australis: caratteristiche, coltivazione e raccolta

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Caratteristiche e coltivazione della Celtis australis

Il mondo della botanica è composto dalle specie più varie, ognuna delle quali con delle peculiarità uniche.
Tra le tante piante, è possibile ammirare la bellezza e la maestosità del Celtis Australis (chiamato anche ”spaccasassi” o ”albero dei rosari”).
Il nome particolare di ”spaccasassi” deriva dal fatto che questo albero ha delle strepitose capacità adattive, riuscendo a crescere in terreni secchi e particolarmente aridi.
Qualora si coltivasse questo albero in un luogo favorevole alla sua crescita, può tranquillamente vivere per secoli (se ben curato la sua longevità è pari a cinquecento anni).

Celsis Australis: la famiglia e i tanti nomi
Caccamo, bagolaro, spaccasassi: sono solo alcuni dei nomi con cui è conosciuto questo grande albero, il cui aspetto può essere spesso confuso con quello dell’olmo, del nocciolo o del frassino.
Il Celsis Australi appartiene alla famiglia delle Ulmaceae e del genere Celtis.

Celtis Australis: struttura e forma
Il bagolaro è un albero molto particolare, caratterizzato da una caducità delle foglie nella stagione sfavorevole (in netta contrapposizione quindi con i sempreverde, che sfoggiano la bellezza del loro fogliame in qualsiasi stagione ci si trovi).
La sua altezza media si aggira intorno ai 12 metri, anche se è in grado di arrivare tranquillamente fino ai venti metri in situazioni favorevoli.
Contrariamente a quanto si possa pensare, il bagolaro è ampiamente diffuso in molteplici circostanze: la sua resistenza all’inquinamento, infatti, fa sì che venga utilizzato maggiormente per quanto riguarda l’alberatura stradale, costituendo così un abbellimento urbanistico non indifferente.
Nonostante l’ambito farmaceutico abbia fatto passi da gigante, ancora oggi l’erboristeria si avvale delle bellezze della natura per trovare alcuni rimedi: le foglie del bagolaro, infatti, hanno delle proprietà astringenti e lenitive, particolarmente indicate per quanto riguarda l’esordio di eventuali infezioni intestinali.
Il suo tronco, inoltre, è decisamente massiccio: il diametro complessivo arriva fino ai quindici metri, che sommati ai venti metri di altezza che può raggiungere, rendono questo albero decisamente imponente e bello da vedere.

Coltivazione del bagolaro: i dettagli
Il bagolaro presenta delle caratteristiche ampiamente adattive: questo particolare albero, infatti, può essere coltivato in qualsiasi tipo di terreno, preferibilmente sassoso (così da omaggiare anche il nome di ”spaccasassi”).
E’ preferibile piantarlo in una posizione soleggiata, così da facilitargli il processo di crescita al massimo.
Per quanto riguarda l’idratazione, il punto cardine di ogni pianta, è possibile affermare che il bagolaro non richieda ingenti quantità d’acqua per la sua crescita: a parte le fasi iniziali, infatti, questo albero si accontenta dell’acqua rilasciata dalla pioggia.
Le cure da prestargli, infatti, non sono eccessive, facendo così in modo che questo particolare albero possa crescere anche senza particolari cure o attenzioni.
In caso di presenza di insetti o di parassiti di varia natura, il bagolaro presenta una forte resistenza, riuscendo così a contrastare qualsivoglia tipologia di attacco.

Fioritura e potatura del bagolaro
La fioritura di questo albero avviene più o meno tra Aprile e Maggio, con delle foglie dapprima bianco panna, per poi assumere una forma allungata che arriva fino ai 10 centimetri circa, con i bordi seghettati.
Non deve essere potato se non per motivi di abbellimento o per rimuovere eventuali rami secchi o danneggiati dal vento: a parte questi episodi circoscritti e precisi, non sono necessarie particolari cure.
Dopo i primi anni, poi, il bagolaro è in grado di crescere in totale autonomia, adornando in maniera interessante e caratteristica strade, viali urbani, parchi o giardini.
E’ possibile anche consumare i frutti che crescono sui suoi rami, sebbene non presentino una quantità ingente di polpa.
Tuttavia, qualora lo si utilizzi per abbellire strade o viali, è importante tenere presente che le sue radici tendono a svilupparsi anche in superficie: la loro forza, infatti, è in grado di smuovere il calcestruzzo ed il cemento.
Per questi motivi si consiglia di piantare il bagolaro ad una distanza di circa dieci metri da edifici e costruzioni.

Il bagolaro e i suoi mille usi
Nonostante il nome non favorisca l’affioramento di particolari ricordi o associazioni, il bagolaro in realtà è ampiamente utilizzato in molteplici circostanze.
Innanzitutto, tale albero presenta un legno particolarmente duro e resistente, consentendo un ampio utilizzo nell’ambito della falegnameria per la costruzione di mobili, lavori al tornio e attrezzi agricoli (come ad esempio collari da bestiame, forche da fieno e via dicendo). Anche le stecche da biliardo vengono costruite avvalendosi del suo legno resistente.
Dalla corteccia si ricava un particolare pigmento di colore giallo, il cui utilizzo principale avviene nell’ambito della tintoria, per la colorazione e la lavorazione di pelli o tessuti.
Anche dal punto di vista culinario è possibile utilizzare questo albero dalle mille sorprese e dagli usi più impensabili: mettendo le bacche in una pentola fonda e coperte con dell’acqua fredda, infatti, è possibile ricavare delle deliziose confetture da utilizzare per condire una fetta di pane la mattina a colazione o il pomeriggio per merenda.
Contrariamente a quanto si possa pensare, i frutti di questo albero un tempo si potevano trovare in vendita presso le bancarelle cittadine: una volta consumato il frutto, i bambini si divertivano a rincorrersi e a lanciarsi i noccioli.
Ad oggi, invece, i suoi frutti vengono consumati molto raramente.

Avviare la crescita del bagolaro: come si fa
L’elemento principale per crescere questo albero, sicuramente, sono i semi: questi possono essere rinvenuti stesso dai frutti, avendo tuttavia cura di custodirli attentamente così da preservarli da eventuali danneggiamenti.
Una circostanza importante di cui tener conto e da evitare nella maniera più assoluta, è quella del ristagno idrico: eventuali depositi d’acqua, infatti, possono favorire in maniera negativa la proliferazione di muffe e di batteri, che potrebbero portare al marciume del tronco.

Decotto con le foglie di bagolaro: come si fa e a cosa serve
Per cercare di sfruttare al meglio le proprietà benefiche di questo meraviglioso albero, può essere utile cercare di capire come realizzare un decotto con le sue foglie.
Queste, innanzitutto, sono ricoperte da tannini e mucillagini; garantiscono, inoltre, un potere lenitivo e rinfrescante.
Per poter ricavare tutte le sostanze utili per la realizzazione di questo decotto, è assolutamente indispensabile attendere che le foglie raggiungano la loro completa maturazione.
E’ importante, inoltre, evitare che queste fermentino, o si correrebbe il rischio di pregiudicare totalmente il risultato finale.
A questo punto, è necessario mettere 100 ml di acqua in un pentolino, con circa 5 grammi di foglie essiccate: una volta cotto il tutto per un quarto d’ora, è sufficiente filtrare il contenuto del pentolino con un apposito colino a maglie strette così da ricavare il liquido necessario per il decotto.
Gli ambiti applicativi di questo decotto sono molteplici: si parte, infatti, dai semplici mal di gola fino alla cura di gengiviti e quant’altro.

In definitiva, quindi, il bagolaro è un albero dai mille utilizzi: grazie alla sua versatilità e alla sua forma imponente, è perfetto per abbellire viali cittadini o parchi urbani.
Il fatto che richieda poche cure, poi, è sicuramente un incentivo maggiore per coloro i quali abbiano intenzione di coltivarlo: le poche quantità d’acqua che richiede, il fatto che sia resistente a differenti sollecitazioni climatiche e la sua grande resistenza in caso di attacchi da parte di parassiti o quant’altro, fanno in modo che questo albero sia la soluzione migliore in caso si voglia valorizzare il verde cittadino.
Per gli amanti dei rimedi naturali e di coloro i quali non vogliano ricorrere alla somministrazione di farmaci e quant’altro, si rivela essere decisamente ottimo per le sue proprietà benefiche contro mal di gola, infezioni e via discorrendo.
Poste in essere siffatte argomentazioni, è pacifico affermare che il bagolaro rientra tra quegli alberi dalle mille sorprese, e il cui utilizzo si dirama in molteplici direzioni e circostanze.

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Gli esemplari di Celtis australis, conosciuti comunemente come bagolaro o spaccasassi, amano le posizioni molto luminose, possibilmente in pieno sole. è un grande albero dalla imponente impalcatura dei rami che supporta un’intensa chioma, che vive spontaneo nel nostro ambiente climatico. è frequentemente utilizzato a scopo ornamentale nelle alberature stradali o nei grandi parchi cittadini, a dispetto del nome scientifico è una specie proveniente dall’Asia minore. E’ un albero longevo del quale ne esistono esemplari più che centenari in varie parti d’Italia, sull’Etna vegeta la specie Celtis tournefortii ssp. aetnensis che è endemica del versante sud occidentale del vulcano, è una pianta non più alta di cinque metri con la lamina fogliare cuoriforme alla base e frutti prima rossi, poi giallastri a maturità. Si tratta di una pianta rustica, particolarmente resistente, che può ben adattarsi a condizioni non ottimali.

Immagini deli nostri grandi alberi Celtis australis

Celtis australis 1
Celtis australis 2

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