Fitostimolanti per le piante: cosa sono, perchè sono importanti e come usarli

Planeta SRL

Spesso si sente parlare di fitostimolanti per quanto riguarda il mondo vegetale, ma non tutti sanno cosa in realtà significhi questa parola. In questo articolo analizzeremo l’importanza e l’utilità dei fitostimolanti per le piante cercando di capire cosa sono e come utilizzarli.

Vi auguro, dunque, un buon proseguimento di lettura!

Fitostimolanti per le piante: cosa sono e perché sono utili

fitostimolanti per le piante: cosa sono e perché sono utili

Il fitostimolante è un prodotto che, applicato alle piante, permette di aumentarne lo sviluppo vegetativo o di anticipare alcuni processi fisiologici, come la germinazione dei semi, la fioritura e la maturazione dei frutti.

Tra i fitostimolanti più noti vi sono l’acido gibberellico, l’etilene, l’acido indolacetico (atto a stimolare l’emissione delle radici nelle talee) e altre sostanze ad azione auxinica. Alcuni fitostimolanti contengono elementi micronutritivi, vitamine e amminoacidi.

Anche alcuni ormoni vegetali possono essere utilizzi come fitostimolanti. La crescita delle piante, così come quella degli animali, è regolata da messaggeri chimici, gli ormoni.

Le cellule vegetali si accrescono per divisione e distensione cellulare per cui lo sviluppo è dovuto ad un aumento di peso e numerico delle cellule.

È proprio durante la distensione che le cellule si differenziano, ovvero si specializzano formando i vari tessuti e gli organi che compongono l’individuo.

Perché gli ormoni sono importantissimi?

Piante, perché gli ormoni importantissimi

Gli ormoni controllano questo processo orientandolo e regolandolo. Gli ormoni delle piante, ovviamente, sono diversi da quelli degli animali in merito allo stimolo, alla ricezione ed alla risposta.

L’ormone è di fatto una sostanza che, essendo prodotta in una parte dell’organismo, è trasferita da un’altra parte dove influenza specifici eventi fisiologici.

Le principali caratteristiche di un ormone possono così essere identificate:

  • sono principalmente costituiti da sostanze organiche;
  • agiscono a bassissime concentrazioni;
  • hanno specifici siti per la loro biosintesi;
  • presiedono ad uno specifico processo biochimico.

Recentemente gli ormoni vegetali hanno avuto un incremento dell’uso. Tutto questo perché utilizzati in vivaistica per influenzare e moderare alcuni processi di crescita e sviluppo delle piante. Essi possono prendere parte attiva nello sviluppo e nel mantenimento dei giardini verticali e dei giardini pensili. In particolare, possono influenzare positivamente la radicazione, la differenziazione a fiore delle gemme, lo sviluppo vegetativo, l’allegazione, il miglioramento della struttura della pianta.

Alcuni concimi liquidi contengono al loro interno elementi fitostimolanti per le piante in grado di migliorare sensibilmente lo sviluppo vegetativo e la crescita vegetale.

Molti formulati concentrati a base di estratti vegetali naturali contengono microelementi (boro, rame, ferro, manganese e zinco) in forma celata in grado di stimolare lo sviluppo fisiologico della pianta, garantendole una attività metabolica costante e ottimale.

Gli estratti vegetali utilizzati per produrre questi formulati sono ricchi di aminoacidi, vitamine, enzimi, auxine, citochinine e sostanze naturali umiche caratterizzati da un grande assorbimento sia a livello fogliare che radicale, oltre ad una elevatissima assimilabilità.

In che modo gli ormoni intervengono in questo processo?

in che modo gli ormoni intervengono in questo processo

Questi prodotti agiscono sulle principali vie metaboliche della pianta come precursori di composti chiave, regolando il trasporto di sostanze nutritive e potenziano il processo fotosintetico. Garantiscono, inoltre, una corretta distribuzione e un accumulo ottimale degli zuccheri nei diversi organi, determinando un giusto equilibrio vegetativo.

Con l’applicazione di questi prodotti si ottengono piante più resistenti alle malattie e alle condizioni avverse di natura climatica. È stata anche appurata una notevole azione antistress su piante appena impiantate, debilitate e defogliate, che non rispondono adeguatamente agli interventi di concimazione tradeizionale.

Questi formulati liquidi non prevedono rischi di bruciature fogliari e presumono una somministrazione leggera ma costante, così da poter garantire il massimo effetto. Le ultime innovazioni nel campo dei prodotti fitostimolanti si orientano verso l’utilizzo di estratti puri di alghe ad alto contenuto di bioattivatori naturali. Questi estratti attivano nelle piante i naturali sistemi di autodifesa inducendo resistenza verso gli stress biotici ed abiotici.

Contengono inoltre fucoidano, florotannini e mannitolo, componenti che attivano l’induzione naturale dei sistemi di protezione endogeni nelle piante.

Questi componenti bioattivi, di fatto, simulano l’attacco di un patogeno fungino o batterico stimolando nelle piante una induzione di resistenza (effetto vaccino). Altri studi hanno confermato un aumento dello spessore della parete cellulare, la produzione di sostanze tossiche per i patogeni e la sintesi di proteine specifiche per la resistenza attiva (PR Protein).

Tutte le attività descritte vengono tecnicamente definite come ”induzione della SAR” (resistenza sistemica acquisita).

Fitostimolanti per le piante: come sceglierli e utilizzarli

Attualmente esistono in commercio una miriade di fitostimolanti che vengono utilizzati per trattare e far crescere le piante in modo preciso e curato. Ogni fitostimolante ha delle caratteristiche e peculiarità che lo differenzia da un altro ed è per questo motivo che è importante capire come funzionano questi prodotti.

Solo in questo modo sarà possibile scegliere il prodotto ideale per riuscire a soddisfare le proprie esigenze e far crescere la pianta nel modo che si è sempre sperato e voluto.

Utilizzare dei fitostimolanti per le piante significa riuscire a garantire un nuovo aspetto all’intera piante, riuscendo così a valorizzarla al massimo.

Quali sono i principali ormoni che intervengono in questo processo?

I principali ormoni che incidono positivamente sulle piante sono:

  1. Auxine;
  2. Citochinine;
  3. Gibberelline;
  4. Acido abscissico.

Con, in aggiunta, l’acido indolacetico utilizzato per favorire la radicazione delle talee.

– Auxine

Sono formate da una struttura indolica (l’indolo o 2,3-benzopirrolo è un composto eterociclico) che è fornita dall’amminoacido triptofano.

I siti preferenziali per la sua sintesi sono i meristemi attivi come gli apici dei germogli, gli embrioni, il cambio, i giovani frutti, le foglie, l’endosperma, i cotiledoni e il polline.

Dai siti di sintesi l’auxina viene trasportata al resto della pianta principalmente dall’alto verso il basso (andamento centripeto) e nel suo trasmigrare spesso inibisce le gemme ascellari poste sotto l’apice vegetativo.

– Citochinine

Le citochinine agiscono sulla divisione cellulare, sono ormoni tipici dei tessuti giovani in formazione. Sono importanti nel processo di formazione e rinnovo dei tessuti.

– Gibberelline

- gibberelline

Le gibberelline agiscono in maniera molto specifica sulla divisione e sulla distensione cellulare. I loro siti di biosintesi sono i tessuti giovani apicali e i semi.

Gli effetti benefici sulla piante possono essere sintetizzati in un maggiore allungamento del fusto e una stimata precoce interruzione della dormienza delle gemme. Induce, inoltre, una produzione enzimatica durante la germinazione dei semi e aumenta la produzione di fiori nelle piante longidiurne. Il nome deriva dal fungo Gibberella fujikuroi, da dove fu per la prima volta isolata una molecola attiva.

– Acido abscissico

- acido abscissico

L’acido abscissico è anche genericamente chiamato l’ormone dello stress. I siti di biosintesi di questo ormone sono principalmente le foglie mature, i semi e le gemme.

Il suo trasporto all’interno della pianta avviene attraverso il floema e lo xsilema. Produce i suoi effetti sulla chiusura stomi, sul controllo della dormienza (induzione e mantenimento), sul geotropismo e sulla sintesi delle proteine nel seme.